Sette nuovi caracoles e quattro nuovi municipi autonomi zapatisti sono nati il 17 agosto. L’annuncio viene direttamente dall’Ezln che torna a parlare dopo mesi di silenzio seguiti ai festeggiamenti per i 25 anni dell’insurrezione (quando gridarono al mondo di essere tornati soli come soli erano il primo gennaio 1994) e dopo la serrata dei territori in resistenza con una sorta di «allerta rossa» causata dalla crescente militarizzazione disposta dal governo locale, statale e federale e dalla minaccia di grandi opere come il Tren Maya.

Il rilancio fa parte della storia zapatista: dopo il 9 febbraio 1995, quando il presidente Zedillo, nonostante fossero in corso dialoghi di pace cercò di catturare la comandacia dell’Ezln e distrusse l’Aguascalientes di Guadalupe Tepeyac, gli zapatisti e le zapatiste risposero costruendo cinque nuovi Aguascalientes, che poi nel 2003 si sono trasformati in quelli che fino a pochi giorni fa erano i cinque caracoles.

Per l’antropologo ed editorialista della Jornada Gilberto Lopez y Rivas «si dimostra che lo zapatismo gode di buona salute ed è in una fase vivificante, piena di entusiasmo per l’allargamento della sua area di influenza e per i risultati raggiunti nella pratica dell’autogoverno.

Di fatto questa è una vittoria per l’Ezln oltre che una notizia che ha regalato grande gioia a tutte e tutti coloro che solidarizzano con il movimento rivoluzionario e lavorando spalla a spalla con il Congresso Nazionale Indigeno».

Per la prima volta si dichiarano zapatiste realtà che si trovano a sud di San Cristobal de Las Casas, come Ametenango del Valle, Chicomuselo e Motozintla. Anche nella vecchia capitale dello Stato un pezzo di città, l’area del Cideci, diventa zona di controllo e influenza dell’Ezln.

Questo annuncio «ha un significato storico» secondo Lopez y Rivas perché «risponde a tutte le politiche di contro-insurgenza, attive o passive, messe in campo da tutti i differenti governi dal 1994 ad oggi. Gli zapatisti hanno saputo resistere e quindi non restando mai passivi hanno rafforzato permanentemente il processo organizzativo e intensificato continuativamente il percorso di costruzione del soggetto autonomo, ovvero lo sviluppo dell’autogoverno delle/nelle comunità. Così oggi ci sono decine di migliaia di giovani e giovani coscienti, preparati politicamente e con carichi di responsabilità» che fanno crescere l’organizzazione.