Uno dei volti più noti di queste giornate di protesta a Hong Kong è senza dubbio il più giovane di tutti: Joshua Wang, 17 anni.

La sua storia racconta molte cose di una parte di questo movimento sviluppatosi nell’ex colonia britannica. Figlio di militanti pro democrazia, Wong ha appena conseguito la maturità al liceo privato anglicano United Christian College.

Di sua iniziativa due anni fa, ha creato il movimento Scholarism per battersi contro il progetto di introdurre nelle scuole corsi di educazione patriottica (per la Cina e il Partito comunista). Il governo di Hong Kong fu costretto a ritirare il progetto di educazione patriottica in seguito a grandi manifestazioni di piazza e a un’indignazione generale.

Furono i primi – tra tanti – sintomi di un’insofferenza sempre più alta contro la Cina. In questi giorni il quotidiano Wei Wei Po, considerato vicino a Pechino, ha tentato di demolire la figura del giovane studente insinuando che sia manovrato dagli americani. Wong è stato arrestato venerdì e rilasciato domenica.

Sono stati arrestati e rilasciati anche il segretario generale della Federazione degli Studenti di Hong Kong Alex Chow e il suo vice Lester Shum. Studente del corso di amministrazione pubblica all’università cinese di Hong Kong, il 24enne Chow si è dimostrato un ottimo oratore, quasi sempre fotografato a parlare al pubblico.

A fondare Occupy, invece, il cinquantenne Benny Tai, professore di diritto all’università di Hong Kong, con il sociologo Chan Kin-man e il sacerdote battista Chu Yiu-ming.