L’impresa che riceve aiuti di stato per finanziare gli investimenti produttivi non può spostare per almeno 5 anni la sua attività o una sua parte dall’Italia. In caso decidesse di farlo, o in Italia o in Europa, dovrà restituire i soldi ricevuti con gli interessi maggiorati del 5%. È quanto prevedono le norme contro le delocalizzazioni inserite nel Dl votato ieri. Se l’azienda decidesse di andare fuori dalla Ue, la sanzione può raddoppiare o quadruplicare il valore dell’incentivo ricevuto. Si prevede poi un intervento specifico per recuperare i soldi dati con l’Iperammortamento 4.0 e utilizzati per finanziare macchinari o beni in altre realtà produttive (ma è concessso l’uso temporaneo). Vengono punite anche le imprese che ricevono aiuti dal pubblico in funzione del loro impatto occupazionale e poi tagliano la forza lavoro in misura superiore al 10%. Le sanzioni sono destinate ai contratti di sviluppo per la riconversione dei siti produttivi.