Charlize Theron è di una bellezza disarmante, non solo su grande schermo. A Milano è apparsa vestita sobriamente ma perfettamente regale, in sintonia con il personaggio della perfida regina Ravenna che interpreta in Il cacciatore e la regina di ghiaccio (in uscita il 6 aprile) che intende bissare i successi di Biancaneve e il cacciatore.
Nessun imbarazzo quindi nell’interpretare di nuovo lo stesso ruolo «anzi è un regalo fare di nuovo un personaggio così grande». Per quanto fiabesco nel film non manca un riferimento a uno degli orrori contemporanei: i bimbi soldato. «Abbiamo riflettuto su questo. Penso che in tutte le fiabe ci sia un elemento eterno, una morale eterna.

La lotta tra luce e oscurità, bene e male sono argomenti trattati anche nella mitologia, e quindi il rapporto con quanto accade oggi è più palese che mai. In fondo noi, come essere umani, non siamo cambiati, siamo sempre assetati di potere. Io scopro le fiabe solo oggi che le leggo ai miei figli, a me non le leggeva nessuno». Figli che ha adottato, da sola. Ma «non credo che essere femminista significhi odiare gli uomini, vorrei solo che le donne siano trattate allo stesso modo, in maniera equa e onesta. In questo film non c’è un principe azzurro, ma c’è un rapporto tra due sorelle, forte come gli amor romantici che sono sempre stati raccontati.

Forse è giunto il momento in cui i nostri figli imparino che non c’è solo l’amore romantico. Quando penso alla violenza sulle donne o anche solo alle discriminazioni, credo si debba parlarne e confrontarsi con gli uomini, e dobbiamo crescere i nostri figli perché loro siano i gentiluomini di domani».