Alla vigilia della presentazione della legge di Bilancio – attesa lunedì al Consiglio dei ministri – i sindacati si fanno sentire: manifestazioni oggi in molte città italiane, a partire da Milano, Firenze e Matera, dove parleranno in piazza rispettivamente Susanna Camusso (Cgil), Annamaria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil). La piattaforma di richieste è tanto semplice quanto difficile da concretizzare – lavoro, previdenza, welfare e sviluppo – visto che il governo guidato da Paolo Gentiloni sembra guardare ad altre priorità. E intanto, sempre per lunedì ma in mattinata, il ministro del Lavoro Poletti ha convocato i tre sindacati, giusto per non interrompere il dialogo in una fase sicuramente non delicata.

Ieri, comunque, il Consiglio dei ministri non è rimasto con le mani in mano: ha varato il dl fiscale allegato alla legge di Bilancio, con misure – dalla rottamazione bis delle cartelle esattoriali a una estensione dello split payment – che il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha definito «propedeutiche alla legge di Bilancio».

Una efficienza che non concquista Cgil, Cisl e Uil, che hanno già preparato le bandiere da srotolare in tante piazze. Pronte a rivendicare: 1) più risorse sia per l’occupazione giovanile che per gli ammortizzatori sociali; 2) il congelamento dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita; 3) un meccanismo che consenta di costruire pensioni dignitose per i giovani che svolgono lavori discontinui; 4) riduzione dei requisiti contributivi per l’accesso alla pensione delle donne con figli o impegnate in lavori di cura; 5) l’adeguamento delle pensioni in essere.

E non basta, Cgil Cisl e Uil chiedono ancora: la piena copertura finanziaria per il rinnovo e la rapida e positiva conclusione dei contratti del pubblico impiego; risorse aggiuntive per la sanità e il finanziamento adeguato per assistere che non è autosufficiente.

Camusso ricorda che molte richieste del sindacato (come quelle sulle pensioni e sulla previdenza dei giovani) erano già «in gran parte contenute nel verbale sottoscritto un anno fa» con il governo. «Sono – spiega la leader Cgil nel dettaglio – il congelamento dell’aumento automatico dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita, la costruzione di una prospettiva previdenziale per i giovani e il riconoscimento del lavoro di cura, la modifica e l’estensione dell’Ape sociale e dell’intervento per i lavoratori precoci, la rivalutazione delle pensioni e migliori condizioni di accesso alla previdenza integrativa».

E ancora, secondo la Cgil «è importante rafforzare e sostenere gli investimenti, pubblici e privati, e gli strumenti di politica attiva e passiva di governo del mercato del lavoro, ad iniziare dalla proroga degli ammortizzatori sociali».

«Abbiamo detto basta con le finanziarie lacrime e sangue, basta con le risorse distribuite a pioggia o a fini elettorali», aggiunge la segretaria Cisl Furlan. «Con le poche risorse a disposizione – aggiunge -si possono fare provvedimenti importanti per le assunzioni dei giovani, per le infrastrutture e gli investimenti in innovazione, ricerca, formazione, rinnovare i contratti pubblici e ridurre la povertà». «Occorre selezionare bene gli interventi e guardare ai bisogni veri delle persone – conclude Furlan – Servono incentivi fiscali per le imprese che investono non solo in tecnologia ma anche nel capitale umano e nella formazione dei lavoratori. Bisogna irrobustire l’apprendistato, finanziare le politiche attive e l’alternanza scuola lavoro. E poi dobbiamo far crescere le buste paga dei lavoratori e le pensioni bloccate da anni. C’è una questione salariale nel nostro paese».