Depositati i ricorsi per chiedere la riammissione delle civiche Catello Maresca e Catello Maresca sindaco, espressione del pm in aspettativa candidato sindaco di Napoli per il centrodestra. Nello stesso schieramento, ha fatto ricorso anche Prima Napoli: la civica, dietro cui si fa scudo la Lega, che a quanto trapela avrebbe presentato la documentazione con pesanti irregolarità. Se l’esito non sarà ribaltato resteranno fuori anche dalla corsa alle Municipalità. «Aspettiamo di discutere i ricorsi – ha spiegato lo stesso Maresca -. Resto fiducioso che il diritto dei cittadini di scegliere chi dovrà rappresentarli avrà la meglio».

Nel centrodestra i nervi sono tesissimi con le civiche contrapposte a Lega e Fratelli d’Italia e i due partiti insofferenti verso Forza Italia. I rapporti tra FdI e Maresca, poi, non sono mai stati brillanti. Adesso sono ai minimi termini. «Se ci sono tensioni non me ne sono accorto. In tutte le famiglie ci sono discussioni poi a Natale ci si ritrova» ha commentato ieri il pm in aspettativa presentando le parole d’ordine del suo programma elettorale: lavoro, sicurezza, periferie e discontinuità.

Intanto dai vertici nazionali arrivano segnali chiari. Ieri mattina il capogruppo alla Camera di FdI Lollobrigida ha avuto un appuntamento a Napoli, un altro con i candidati di Afragola, Maresca assente. A esplicita domanda se fosse venuto meno il sostegno, ha risposto: «Abbiamo una lista competitiva che lo affianca». Oggi Salvini sarà a Benevento, Caserta e Salerno. Ovunque tranne Avellino (dove non si vota) e Napoli. In agenda non c’è nessun incontro con Maresca, che ha commentato: «Leggo di presunte coltellate. Non so il programma di Salvini ma è capitato che ci siano incontrati in modo riservato. Ringrazio i partiti che danno un contributo alla città, ma sono indipendente».

Ieri Il gip di Napoli ha disposto i domiciliari per il senatore forzista Luigi Cesaro, accusato di concorso esterno in associazione camorristica. «La famiglia Cesaro sostiene Gaetano Manfredi, chiedete a Manfredi» ha attaccato Maresca. Il riferimento è alla lista Azzurri per Napoli, i fuoriusciti da Fi andati nel centrosinistra. Nei corridoi dei partiti di destra si discute di voto disgiunto o di astensione, barrare cioè la lista ma scegliere come sindaco Bassolino o Manfredi oppure non votare per il sindaco. «Nessuno me l’ha detto – la replica di Maresca – e non mi pare di avvertire questo tra gli elettori». Il partito di Meloni avrebbe voluto come candidato sindaco Sergio Rastrelli, ma Lega e Fi hanno spinto per un civico, il progetto era mettere da parte anche i simboli di partito. Prima FdI si è opposta poi le dichiarazioni di Maresca («me ne fotto dei simboli») hanno provocato la reazione dei forzisti. Neanche il tempo di definire l’alleanza ed è scoppiata la guerra sui candidati presidenti delle municipalità.

A una settimana dalla presentazione delle liste, le civiche di Maresca hanno chiesto 4 presidenti o sarebbero andate da sole. Venerdì notte Fi ha spaccato il fronte dei partiti scegliendo di correre con le civiche. Così sabato mattina Fi e civiche hanno presentato candidati comuni alle municipalità, in contrapposizione a quelli di FdI e Prima Napoli. La spaccatura ha prodotto i guai burocratici. In FdI, poi, Marco Nonno e Pietro Diodato sono venuti alle mani. Diodato si è infilato all’ultimo minuto in una delle due civiche del pm in aspettativa. Da FdI trapela: «Se le due civiche restano fuori è meglio. Per recuperare serenità, Maresca dovrebbe con un po’ di umiltà ricucire il rapporto con noi. Se dovessero essere riammesse, è probabile che molti votino FdI e non per il sindaco. I vertici erano stati avvisati, incluso il commissario Andrea Delmastro, ma non hanno ascoltato».