«Al di là delle differenti posizioni e punti di vista sulla riforma della nostra Carta fondamentale, i lavori di quella che dovrebbe essere una Costituente hanno perso la sensibilità istituzionale,il rispetto reciproco e della dignità individuale alla base di un compito così solenne». Lo si legge in un documento-denuncia firmato da un centinaio di senatori, primi firmatari Augusto Minzolini (Fi), Mario Mauro (Pi), Loredana De Petris (Sel), Gian Marco Centinaio (Lega).

«La conduzione così incerta e contraddittoria – vi si legge – dei lavori d’Aula, le continue ingerenze del governo, il ripetersi di esternazioni – se non di provocazioni» del premier sui media, «rischiano di compromettere irrimediabilmente la possibilità che la democrazia sia garantita» e «di consegnare ai libri di storia una parodia, una caricatura di quello che dovrebbe essere il momento più alto per chi rappresenta un popolo».