Tra il 2019 e il 2020 in Italia ci sono 405.725 residenti in meno (-0,7%). Al 31 dicembre scorso la popolazione calcolata dall’ultimo censimento Istat ammontava a 59.236.213 persone. Il deficit di «sostituzione naturale», cioè la differenza tra morti e nuovi nati, raggiunge quota 335mila. Dall’Unità d’Italia l’unico valore più basso era stato registrato nel 1918, quando guerra ed epidemia di influenza spagnola avevano portato il saldo negativo a 648mila unità. Ai minimi storici le nascite: 405mila. Il trend di decrescita riguarda tutte le regioni, soprattutto al Sud e Isole. I dati mostrano un’accentuazione dell’invecchiamento della popolazione e confermano la prevalenza delle donne: sono il 51,3% del totale (1.503.761 in più degli uomini). Gli stranieri censiti sono 5.171.894, cioè 8,7 ogni 100 abitanti.