Tre persone sono state arrestate ieri, con l’accusa di reclutare i foreign fighters, desiderosi di combattere nelle fila dei combattenti del Califfato in Siria e Iraq. «Diverse decine di persone sono passate negli anni attraverso la filiera messa in piedi dalla cellula, che ritengo che non fosse l’unica in attività nel Paese», ha specificato il questore di Brescia, Carmine Esposito. «Anche la ricerca dell’autore del documento propagandistico pubblicato su internet, un ventenne cittadino italiano di origine marocchina, residente in provincia di Torino, considerato l’autore del documento, non è stata semplice, data la difficoltà ad associare una persona fisica all’autore di materiale circolante sul web». E naturalmente non mancano le speculazioni politiche. La Procura di Brescia, che ha coordinato le indagini che hanno portato ad arresti di presunti fiancheggiatori dell’Isis in Italia dovrebbe diventare «una sorta di super-procura nazionale» per il terrorismo islamico: è quanto ha chiesto ieri il vice-capogruppo della Lega Nord al Consiglio regionale lombardo, Fabio Rolfi. In una nota l’esponente leghista ha specificato che «l’eccessiva presenza di immigrati islamici nella nostra provincia, sommata alla diffusione incontrollata di luoghi di culto, rende il nostro territorio particolarmente esposto».