Dopo le contestazioni in Umbria altro pomeriggio movimentato per Matteo Salvini. Dove arriva finisce male. Ieri è successo in Toscana: città blindate in Versilia, scontri con la polizia a Massa. Poi la sua auto presa a pugni e a calci. Alla fine a Viareggio il leader leghista schiva un sasso lanciato sul palco dove era con il candidato alla presidenza della regione Claudio Borghi. Ma l’episodio più brutto è quello di Massa, dove in trecento dell’area antagonista volevano impedire il comizio. A un certo punto contestatori e leghisti finiscono a contatto e la polizia, oggetto di un lancio di oggetti, sfodera i manganelli. Ne fanno le spese un padre e un figlio: il primo viene ferito alla testa, il secondo finisce al pronto soccorso con un fermo per resistenza a pubblico ufficiale: voleva intervenire per difendere il padre. Il presidente del consiglio Renzi ha espresso solidarietà a Salvini rilanciando un tweet di Emanuele Fiano (Pd): «Condanniamo le aggressioni a Salvini senza esitazione. La nostra opposizione alle idee della Lega è totale, ma anche quella alla violenza»