La mia prima reazione, scorrendo alcune domande, è stata di sospirare un accorato: «Aiuuuuuto. Aiutateli!».
L’e-book «Giovani e contraccezione d’emergenza», scritto dal professor Emilio Arisi e da Maria Luisa Barbarulo, voluto dalla SMIC (Società medica italiana per la contraccezione) e scaricabile gratuitamente dal sito mettiche.it, indaga il rapporto tra gli adolescenti e il sesso attraverso 200 domande, e relative risposte, sulla pillola del giorno dopo che, dal 9 maggio 2015, anche in Italia è acquistabile senza ricetta medica. Il suo principio attivo è l’ulipristal acetato e, a differenza della pillola più vecchia a base di levornorgestrel, agisce sull’ovulazione anche se è già iniziata e ha un’efficacia del 98%, contro il 52%, se la si assume entro settandue ore.
In Italia, il 14% delle donne in età fertile usa contraccettivi ormonali (la normale pillola, non quella del giorno dopo). Un altro 14% di coppie usa il preservativo. Che cosa fa il rimanente 72%? Ricorre al coito interrotto. E che cosa fanno quando hanno dubbi o si rompe il preservativo? Corrono in farmacia a comprare la pillola del giorno dopo. Risultato: scarsa contraccezione e grande ansia.
Le ragioni di tanta improvvisazione si capiscono leggendo le domande dei giovani, non tutti adolescenti per la verità perché molti superano i vent’anni. Da lì si scopre quanto bisogno ci sarebbe in questo Paese di una buona educazione sessuale e contraccettiva. Cito alcune domande.

 
«Oggi pomeriggio dopo un rapporto sessuale durato almeno 1 ora il mio partner ha eiaculato e sfilandolo abbiamo visto che il preservativo era rotto e quindi mi ha eiaculato dentro e anche molto abbondantemente. Dopo quanto devo fare il test di gravidanza? Se viene positivo dove posso trovare la pillola?». Qui manca proprio l’abc.
«Ieri ho avuto un rapporto protetto con il mio Lui che però non si ricorda se è uscito in tempo o se è rimasto dentro un po’. Alla fine, coma faccio di solito vado al rubinetto per verificare se il preservativo è bucato e vediamo che c’è un piccolissimo buchino su un lato. Lo sperma può essere uscito da lì anche se il liquido era tutto sul serbatoio del preservativo? È possibile che sia nella situazione di una gravidanza indesiderata?». Metodo macchinosissimo.

 
«La scorsa settimana ho fatto del petting spinto con un ragazzo. Non ha indossato il preservativo, anche se non c’è stata penetrazione, ma per questo l’ho comunque considerato un rapporto a rischio e il giorno dopo assumo la pillola del giorno dopo. Posso stare tranquilla?». Urge chiarimento su cosa si intende per petting spinto.
«Ho avuto un rapporto la sera del 9 gennaio con preservativo rotto. Il 10 ho assunto la pillola del giorno dopo. Poi ho avuto un ciclo sia a febbraio che a marzo e ho effettuato diversi test di gravidanza, precisamente il 25 gennaio, il 2, 8, 27 febbraio e il 4 marzo, tutti negativi. L’ultimo rapporto è stato quello. È possibile che sia incinta? Glielo chiedo perché ho letto su internet che diverse ragazze nonostante le mestruazioni hanno scoperto di essere incinte». Più che confusione, qui siamo in uno stato di ansia pura, corroborata da internet.

 
Farei un appello a cineasti, videomaker e quant’altro. Potreste per favore girare spot informativi sulla contraccezione nell’era 4.0? Non lo chiedo al ministero della salute perché lì si pensa più al fertility day, e nemmeno a quello dell’istruzione perché, figurati i tempi che ci impiegherebbero. Però la Rai un pensierino potrebbe farcelo, visto che ora tutti paghiamo il canone in bolletta e c’hanno pure la app, come dicono i giovani.
mariangela.mianiti@gmail.com