Abdulkarim Masharipov, uzbeko di 33 anni, l’uomo che la notte di Capodanno ha ucciso 39 persone al club Reina di Istanbul, è stato catturato. Lo hanno reso noto ieri le autorità turche: l’uomo ha confessato al momento dell’arresto per poi essere immortalato in una foto, il volto tumefatto da un chiaro pestaggio.

La caccia all’uomo in tutto il paese è terminata, sebbene pare non si sia mosso da Istanbul. È stato arrestato insieme ad altre 4 persone, sospettate di averne coperto la fuga, tutte – dice la polizia – affiliate allo Stato Islamico che aveva rivendicato l’attacco. Sono 50 in totale le persone arrestate nelle due settimane di indagini perché sospettate di affiliazione allo Stato Islamico.

Masharipov sarebbe stato addestrato in Afghanistan, non una roccaforte dell’Isis dunque, e sarebbe entrato in Turchia un anno fa. Felicitazioni arrivano dal governo: «Mi congratulo con la polizia – ha detto il vice premier Kurtulmus – La nostra guerra al terrorismo continua fino alla fine». Come sempre, nemmeno una parola sul ruolo incendiario turco nella regione e i legami con i gruppi islamisti attivi nella vicina Siria.