il peggio è
                               al’ospedale e in prigione
                               il peggio è
                               al manicomio
                               il peggio è
                               nelle soffitte
                               il peggio è
                               ai dormitori pubblici
                               il peggio è
                         quando i poeti leggono in pubblico le loro poesie
                                                             Charles Bukowski



1.
Siccome non avevo nulla da fare
a fine settimana
dopo l’inferno dei primi cinque giorni,
come un uccello notturno,
siccome stavo solo con me stesso
dopo i primi cinque giorni
di moltitudini non volute,
siccome da tempo sono merce
l’intero mese e anche l’anno intero...
sono andato alla «poesia»
l’istituto nuovo che cambia la vita,
l’ascolto e il prurito dei sensi,
mio dopolavoro, amore mio

2.
castel, castelporziano, castel...
castelporziano, castelputtano,
castelparziale, castelpontificale.
Nessuno che abbia detto
che a 3 chilometri di qui
mille giorni fa pierpaolo
cadeva dalla poesia nella brace
sconfitto dai personaggi,
l’unico lui capace di essere
massacro di se stesso,
di cominciare e finirsi
fuori della scrittura.
Castel, castelporziano, castel...
castelpisello, castelpagano
castelprofano, castelpagato

3.
delle scarpe di castel
vi voglio raccontare perché
una cosa è certa
il comune non è la comune di roma,
e di roma, la comune, non è il comune.
Ai primi di marzo
nel tempo indeciso e non ordinato
qualcuno
ha preso in mano i fogli sparsi e sereni
..«è mia, la poesia è mia»...
ha preteso danaro, sonetto per sé
e la gestione, endecasillabo per sé,
ma delle scarpe di castel
 vi voglio dire,
senza scarpe perché nasca
una città internazionale di manichini.
4.
Indovinate qual è l’articolo
cuore di panna,
quello che abbiamo smesso di rubare,
di prima necessità come sperma
è
«America...America...!»;
ehi! ragazzo,
hai bisogno di qualche bisogno,
ti manca di vivere, disoccupato,
ti viene meno energia nel cervello,
c’è «America, America...»,
qui il pieno
costa meno;
gran raffinato poeta
raffineria sporca profeta,
vuoi essere prima donna poi
uomo e viceversa, insomma non vuoi, 
ma dai!
Oh riappropianti con la lunga pippa
della riappropriazione
oh transeunti con quella più sottile
della transizione
e gli amanti degli uccelli rapaci estinti
con la pippa dell’amore,
indovinate la tecnologia pelosa
che la luce chiudendo gli occhi
li forma gli occhi finalmente:
è «America...America» e
tutt’al più la bandera roja
che straccio doveva tornare
è resa ministero!
....
ma non erano rimasti
da punire i genitori
così poco mai amati?!
Hai trovato l’America, eh!


5.
la poesia si tramuta 
da primo teatro 
per uno sbarco che parta
da terraferma ed assalti
all’incontrario il mare.
Il banco di frutta e verdura di Omero
con 3 chili di pomodori
arrivati sul palco e
i torsoli di mele per succhi di frutta,
che nulla si sprechi, e il puzzolente
e dolciastro melone che ha
infilato di netto il più allampanato
versificatore e le 102 cocce
di rosso passato e il futuro cocomero.
La clinica ospedaliera di Dante,
dove si ricovera traumatizzato
il primo lettore minacciato
di tanti proiettili in bocca
la ragazza geraldina colpita
da una bottiglietta lanciata per amore,
 dall’alto del palco, alla testa, con sangue,
quella che troppo ha fumato
per non essere sola troppo,
e i lividi dei contusi
dell’ultimo crollo preparato,
come la sabbia preparata
per scrivere a lungo.
Nessuna proposta per un Centro Stampa
falsari di biglietti da mille e diecimila
mani di dolce filigrana
da stringere fra tutti noi.
Castel, castelporziano, castel...
castelpoppatoio, castelpadrone,
castelpistola, castelpuzzone.


6.
Se sia più nudo il nudo
con il sesso pendente a pennoloni
o più spogliato il vestito
che ha le incertezze delle arterie venose
e del cervelletto ansioso
tagliate nella piega dei pantaloni
e sbottonate al terzo bottone della camicia,
se sia più nudo il pubblico
a cui è stato dato passivo
«qui si legge la poesia!» 
o la scrittura che non ha
chiesto
chi è letto
chi è scritto
la scritturalettura,
ma è stato il pubblico un operaio
amministrato in produzione
stavolta.


7.
Castel, castelporziano, castel...
castelpagina, castelprofumo,
castelpenna, castelprosciutto.
A milano ho trovato fortini
con una telefonata
come una freccia avvelenata,
stamattina qualcuno piangendo per sé
ha pietato pasolini
scoprendoci dentro una fine comune,
prendendo il caffè con michael shane
il giovanotto carlo bordini
ho in quel momento inghiottito
il vizio di renzo di tenersi i delfini,
in questo sento ha rubato intenzioni
/e per me poverino che resta/
intenzioni di versi per sé,
giacché da me pretende lolini e
insiste, il compagno lolini;
ma rifiuto anche qui
le ormai impossibili professioni,
e per l’intera settimana
scopro la follia che stuzzica la strategia
la poesia del compagno marini.
I poeti finiscono in ini
chissàperché direbbe chi aggiunge
verso su verso,
io dico finiscono quando decidono di morire
generazione dissipata
e muoio quando finiscono
in vita e in morte
piccolini, piccolini...


8.
volteggia l’aereo del male
manda frammenti
dei piccoli prìncipi
che non vogliono accorgersi del...
della fine già fatta, mitraglia e
bombarda a tappeto la luna
di spiaggia
«carella e cordelli
che tanto hanno fatto
per essere sordelli
ricordano solo
le lame più sghembe
di finti coltelli»