Da Vladivostok Vladimir Putin aveva annunciato che gli organi di sicurezza russi avevano identificato i due presunti avvelenatori di Sergey Skripal, ex l’agente passato al MI6, e li aveva invitati a “farsi avanti”. E con puntualità britannica, solo 24 ore dopo, Alexander Petrov e Ruslan Boshirov, accusati da Theresa May pochi giorni prima di essere agenti del controspionaggio russo e di aver sparso sulla porta della casa di Skripal a Salisbury il 4 marzo scorso il gas nervino “Noviciok”, si sono presentati davanti alle telecamere della Tv russa Rt News per raccontare la loro verità.

I due hanno confermato le loro identità e hanno affermato di essere stati in Gran Bretagna in quei giorni come turisti. “Avevamo bisogno di “staccare” per dirla in breve”. Secondo i due, a Salisbury si sarebbero per ben due volte in pochi giorni per ammirare la “sua cattedrale celebre in tutto il mondo” perché la prima visita fu resta impossibile da una tormenta di neve “di cui però ora la stampa britannica non vuole parlare”. I due hanno affermato che della loro visita nella cittadina londinese non si sono volute mostrare le foto del loro passaggio come “normali turisti” e di non sapere che fosse il luogo di residenza di Skripal. Hanno giustificato come “turismo” anche gran parte dei loro viaggi un po’ in tutta Europa negli ultimi due anni. Anche quelli più sospetti come quelli a Ginevra, considerato da sempre il crocevia dello spionaggio mondiale. “Siamo andati a Ginevra per visitare il Monte Bianco” hanno dichiarato.

Petrov e Boshirov hanno negato di aver portato con sé in aereo l’ormai celebre flacone di profumo da donna che avrebbe contenuto l’agente chimico. E negato, ovviamente, di essere agenti segreti. “Siamo imprenditori…nel settore la nutrizione sportiva: vitamine, oligoelementi, proteine…” hanno sostenuto all’unisono.

L’intervista sembra essere stata organizzata nei minimi dettagli. A partire dalla scelta di Rt News il canale propagandistico russo rivolto in particolare al mondo anglosassone. A condurre l’intervista Margarita Simonyan, la direttrice di rete, la quale più che a incalzare i due intervistati, sembra impegnata a metterli a loro agio. Un’impressione che non per forza deve far pensar male: se davvero i due amici non sono agenti segreti, un’intervista televisiva con così tanti risvolti psicologici non deve essere facile.

Da Downing Street è arrivata, già nel primo pomeriggio, un secco comunicato l’intervista.”Le menzogne e le manifeste invenzioni in questa intervista rilasciata alla TV russa a una Tv russa dallo Stato sono un insulto all’intelligence pubblica”, ha detto il portavoce del primo ministro Theresa May.

L’intervista – al di là dello scoop televisivo in sé – lascia aperti molte domande, in una vicenda che si tinge ogni giorno di più di giallo diplomatico dai tratti per molti versi inediti. Per la mobilitazione dei vertici degli Stati coinvolti, per l’uso massiccio dei mezzi d’informazione per veicolare l’opinione pubblica internazionale, per i dubbi nella sua meccanica che solleva.

La Gran Bretagna non ha spiccato mandato di cattura internazionale per i due presunti killers mentre la Costituzione russa non prevede in questi casi la possibilità dell’estradizione. Non è difficile prevedere che questa vicenda regalerà ancora molte sorprese.