E alla fine il congresso Pd finisce in procura. Viste le parole volate negli ultimi giorni, del resto, era inevitabile, o quasi. Ieri Patrizio Mecacci, coordinatore dell’area Cuperlo, ha risposto per tre ore al magistrato antimafia Vincenzo Montemurro che lo ha convocato in procura a Salerno dopo aver letto sui giornali le sue dichiarazioni a proposito di presunte irregolarità nel congresso locale. Dove Renzi ha preso il 97,1 per cento; e dove, in un circolo, è finita con 1401 voti per il sindaco di Firenze contro 33 distribuiti fra gli altri candidati.

Sotto accusa, ma fin qui era un’accusa politica e al più regolamentare inviata alla commissione garanzia, i voti organizzati dall’intraprendente sindaco e viceministro ai Trasporti – senza deleghe – Vincenzo De Luca, considerato lo storico padre padrone dell’elettorato democratico salernitani. Oggi sfegatato sostenitore di Renzi, ma alle primarie del 2009 schierato con Bersani. Che infatti all’epoca qui aveva preso l’82,66 per cento dei voti, contro il 15,36 dello sfidante Franceschini e l’1,98 di Ignazio Marino. Negli scorsi giorni Mecacci aveva parlato di «situazioni fuori da ogni controllo democratico». E così i magistrati hanno deciso di sentirlo. Anche perché un mese fa, nel corso di un altro filone di inchiesta, alcune perquisizioni nell’agro sarnese-nocerino – ma sull’identità dei perquisiti resta il riserbo – avrebbero portato al rinvenimento di pacchi di tessere del Pd del 2012.

Al Nazareno l’argomento ’tessere in bianco’, sollevato da Pippo Civati nel pieno dei congressi dei circoli («per l’Italia girano tessere in bianco come fossero biglietti dell’Atac»), è spinoso. Potrebbero essere 500mila le tessere distribuite da marzo a maggio scorso, in tutta Italia, di cui non si sa bene a chi sono state mandate, e quante per provincia. Ma a che servirebbero tessere vecchie, in un congresso in cui ci si può iscrivere comodamente, e in maniera regolare, fino al momento del voto? Nei prossimi giorni il magistrato salernitano ascolterà il deputato Simone Valiante, responsabile della mozione Cuperlo a Salerno. E forse verrà a Roma per ascoltare la commissione di garanzia e l’ex segretario Bersani.

Intanto continua la polemica sui dati dei circoli, anche perché sono 12mila i voti, sugli oltre 300mila espressi, al vaglio della commissione garanzia. Un ’tesoretto’ che potrebbe accorciare le distanze fra Renzi e il secondo piazzato Cuperlo. Che ieri ha Sky ha assicurato che i numeri in suo possesso sono diversi da quelli – del resto non definitivi – forniti lunedì dal Pd, ovvero il 46,7 per cento di Renzi contro il suo 38,4. «Alla fine ci assesteremo 45 a 40», ha assicurato.