Con l’aria che tira, il governo, lo stato italiano, la politica non potranno permettersi di non far saltare a tempo record la testa di Antonio Mastrapasqua, un nome poco conosciuto nonostante sia uno dei dirigenti più potenti d’Italia; molto più di un ministro, è un uomo che ha il dono dell’ubiquità nei posti di comando di decine di enti o società, tanto che nel suo caso parlare di conflitto di interessi fa quasi sorridere. Chi lo ha nominato e perché, questo sarebbe interessante capire al di là dell’inchiesta romana che sta facendo tremare le sue tante poltrone, e i suoi tanti amici.

Una carica su tutte, anzi due, oggi renderebbero particolarmente fastidioso (agli italiani impoveriti) il sacrosanto concetto della presunta innocenza: Antonio Mastrapasqua, che è indagato per truffa aggravata, è il presidente dell’Inps e pure vicepresidente esecutivo di Equitalia. Pensioni e debiti (degli italiani). Il più risoluto a chiedere di “fare chiarezza” adesso è il presidente del Consiglio Enrico Letta, anche perché non potrebbe fare diversamente. La posizione del super manager è poco indifendibile, e infatti molti sono pronti a scommettere che abbia i minuti contati. Anche se Letta si è preso ancora qualche giorno per decidere, giusto il tempo di conoscere gli esiti dell’indagine interna che ha chiesto al ministro del Lavoro Enrico Giovannini (l’Inps dipende da quel ministero).

La tegola che sta incrinando una carriera che ha dell’incredibile (pare che Mastrapasqua ricopra una ventina di incarichi contemporaneamente) è arrivata dalla Procura di Roma nell’ambito di un’inchiesta su un presunto giro di cartelle cliniche truccate e fatture gonfiate per un giro di 85 milioni di euro. Il super dirigente è indagato in qualità di direttore generale dell’Ospedale Israelitico di Roma. Gli inquirenti avrebbero scoperto 12.164 schede di dismissione “taroccate” alla Regione Lazio per intascare “13 milioni di euro di rimborsi non dovuti”, a cui bisognerebbe aggiungere “71,3 milioni di euro” di presunto “vantaggio patrimoniale”. L’indagine è partita da una denuncia del Nas di Roma che risale allo scorso settembre. L’indagato si è difeso dicendo che quell’indagine è partita proprio grazie al suo intervento e che, in ogni caso, “i fatti ipotizzati attengono a condotte che sarebbero state poste in essere da alcuni dirigenti sanitari e non afferiscono né all’Inps né all’ospedale Israelitico”.

Ma è la sua figura, più che l’inchiesta, a spingere molti a chiedere le sue dimissioni. “Immediate”, le pretende il Codacons. “Considerata l’importanza dell’Inps e la delicatezza del ruolo svolto dal suo presidente – si legge in una nota – riteniamo indispensabili le dimissioni di Mastrapasqua a seguito dello scandalo emerso in queste ore”. Dura anche la presa di posizione di Adusbef e Federconsumatori. Le due associazioni “si costituiranno parte civile al processo penale, per il danno evidente che ha inferto all’Insp ed ai consumatori, oltre al danno procurato a migliaia di aziende in crisi strozzate da Equitalia, alle quali veniva negato il diritto di compensare i crediti vantati con la pubblica amministrazione con i debiti verso l’Inps, come invece concedeva immediatamente all’ospedale che amministrava”. Di accuse “gravissime” parla anche Sel, che punta il dito anche sul mancato ruolo di controllo del governo.