All’origine della vicenda dei marò Massimiliano La Torre e Salvatore Girone c’è «una legge più che discutibile» messa a punto da «personaggi che oggi si agitano molto». Anche in epoca renziana, non capita spesso in politica di sentire attacchi così diretti come quello fatto ieri dal ministro degli Esteri Emma Bonino all’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa, accusato di fatto di essere il responsabile della tragedia che vede i due marò italiani prigionieri ormai da due anni in India. Un attacco che ha suscitato la reazione di Fratelli d’Italia, il partito di La Russa che, punto nel vivo, attraverso il suo coordinatore nazionale Guido Crosetto ha chiesto le dimissioni della titolare della Farnesina.

Tutto comincia ieri mattina con un’intervista rilasciata dalla Bonino Radio24. Va detto che da giorni Fratelli d’Italia soffia sul fuoco, al punto che venerdì scorso una drappello guidato dallo stesso La Russa è arrivato a invadere il consolato indiano a Milano dove si stava svolgendo un ricevimento in occasione della Giornata nazionale della repubblica dell’India. Urla di «vergogna», schiamazzi e alla fine l’incontro con il console.

Un modo di fare che non deve essere piaciuto alla Bonino che ieri, nel corso dell’intervista radiofonica, attacca: «Sulla vicenda dei marò il governo ha scelto una linea solida anche dal punto di vista giuridico, senza urli né slabrature», spiega. E poi aggiunge: la vicenda che vede protagonisti La Torre e Girone, «nasce da una legge discutibile, voluta da personaggi che oggi si agitano molto». E alla richiesta dell’intervistatore di essere più chiara, non si fa pregare: «Mi riferisco alla legge La Russa – dice – un decreto che prevedeva inopinatamente militari su navi civili senza stabilire per bene le linee di comando». Una legge che , una volta che La Torre e Girone saranno tornati in Italia «andrà rivista», così come «ci sono molti unti da chiarire sulle gestione del caso», è la conclusione della Bonino.

Va detto che da mesi la titolare della Farnesina si dice convinta di un imminente conclusione positiva della disavventura dei due marò, anche se poi i fatti e la lunghezza con cui l’India procede, la smentiscono. Ma che all’origine di tutto ci sia una legge a dir poco pensata male, senza che venisse spiegata bene al catena di comando per quanto riguarda i militari a bordo delle navi, purtroppo non sembrano esserci dubbi.

Le parole della Bonino incrinano la campagna che Fratelli d’Italia da mesi conduce sulla vicenda dei due marò e che in passato ha portato Ignazio La Russa fino al punto di proporre una loro candidatura alle elezioni. E la reazione non si fa attendere: «Prima di rivolgere accuse tanto infondate quanto sintomo del suo stato confusionale – scrive l’ufficio stampa del FdI – il ministro Bonino farebbe bene a documetarsi sull’iter della legge antipirateria che, sulla scorta di un disegno di legge bipartisan, fu presentato dal governo e convertito in legge con l’adesione di tutta l’opposione tranne 22 voti contrari dell’ultrasinistra».

Ieri, intanto, massimiliano La Torre e Salvatore Girone hanno incontrato presso l’ambasciata italiana la delegazione di 16 parlamentari italiani in missione in India.