La bilancia dei voti che decideranno le sorti di Matteo Salvini per il caso Gregoretti comincia a pendere dalla parte di quanti si dichiarano favorevoli a che l’ex ministro dell’Interno venga processato per sequestro di persona, come richiesto dal Tribunale dei ministri di Catania. Ieri ha rotto ogni indugio anche Italia Viva, partito che fin dall’inizio ha mantenuto un atteggiamento estremamente prudente, tanto da far pensare a un possibile voto a favore del leghista. A chiarire la posizione dei renziani ci ha pensato il coordinatore nazionale Ettore Rosato: «Italia viva è orientata per il sì all’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per il caso Gregoretti» ha detto. La motivazione della scelta starebbe proprio nella memoria difensiva presentata venerdì da Salvini al Senato. «Salvini ci ha spiegato che è identico al caso Diciotti», ha detto Rosato, lasciando intendere che la posizione dei parlamentari del suo gruppo ricalcherà le orme di quella già espressa ai tempi in cui il Senato fu chiamato a rispondere sulla vicenda dell’altra nave della Guardia costiera.

A favore del processo anche + Europa: «Da garantisti sosteniamo la necessità che si faccia chiarezza in un processo: esattamente come nel caso Diciotti, è bene che sul caso Gregoretti si vada a vedere le carte. Perché non è assolutamente vero che un ministro, in quanto ministro, possa fare quello che vuole. Il vincolo del rispetto delle leggi deve valere anche per loro», ha spegato il segretario Benedetto Della Vedova.

La Giunta per le immunità si pronuncerà il 20 gennaio e a questo punto i voti dei favorevoli al processo sarebbero 13 contro 10. Un risultato che andrà successivamente confermato a febbraio con il voto dell’aula.