Tutti i gruppi a lavoro ieri sulle delibere all’ordine del giorno del consiglio comunale di Napoli, ma occhi e orecchie orientati al Tar dove, in mattina, si è discusso la richiesta di sospensiva presentata da Luigi de Magistris, rispetto al provvedimento di sospensione dalle funzioni di sindaco. Il ricorso conteneva la richiesta di sollevare dinanzi alla Corte costituzionale una questione di legittimità della legge Severino. La decisione è slittata: il tribunale amministrativo ha deciso di pronunciarsi con una sentenza, che arriverà non prima di sette giorni. Il collegio (presieduto dal presidente Cesare Mastrocola) ha ritenuto, data «la grande complessità giuridica» della vicenda, di procedere con un atto articolato invece di un’ordinanza: la vicenda «merita una sentenza motivata per non dare falsi segnali. Credo sia la scelta migliore – ha concluso Mastrocola – per un collegio che ha il coraggio di decidere».

Sulla Severino molti giuristi hanno espresso dubbi di legittimità costituzionale. Il parlamentare campano del Psi Marco Di Lello ha chiesto che si apra una riflessione: «Una cosa è una sentenza definitiva ma una sentenza non definitiva non può avere quegli effetti». Ieri ha presentare alla Camera una proposta di legge per abrogare quella parte della Severino che contempla la sospensione per gli amministratori locali dopo una sentenza di primo grado (come nel caso dell’ex pm partenopeo). Del resto lo stesso Tar aveva accolto la domanda cautelare presentata da de Magistris alla vigilia del voto per il consiglio della città metropolitana: il tribunale l’aveva ammesso alle urne «sussistendo un pregiudizio imminente e irreparabile» per il suo diritto al voto, al quale non avrebbe potuto più partecipare. Riservandosi però di decidere nel merito il prossimo 5 novembre.

Notte in strada a Napoli per sindaco sospeso De Magistris

Il clima politico a Napoli resta instabile. Il coordinatore cittadino di Ncd, Raffaele Calabrò, ha invitato i consiglieri comunali di «una maggioranza ormai variabile a giorni alterni» a dimettersi per tornare alle urne. Il sindaco sospeso ha invece proseguito la sua attività sul campo, incontrando nel pomeriggio i lavoratori del teatro Trianon. Il consiglio sembra pronto a proseguire: come nell’ultimo periodo dell’amministrazione Iervolino, l’istinto di conservazione e la mancanza di un approdo definito assicurano la prosecuzione dei lavori, senza però alcuna certezza sul futuro. Delle dieci delibere (nove approvate) la più importante riguardava la convenzione tra comune e società Calcio Napoli per l’utilizzo dello stadio San Paolo, passata con il voto contrario del Pd, di Ricostruzione democratica, di Ncd e di Sinistra in movimento. Dopo una notte in strada accanto agli operatori di Asìa (l’azienda comunale di raccolta rifiuti), de Magistris ha divulgato ieri un appello via facebook: “Chiedo alle forze di Sinistra ecologia e libertà e a Sinistra in Movimento il sostegno politico e amministrativo per portare avanti un programma elettorale che, sono sicuro, resta condiviso nei suoi punti fondamentali”.

Martedì si era svolto il primo consiglio presieduto dal sindaco facente funzioni, Tommaso Sodano. Doveva essere la giornata della resa dei conti, dopo le continue richieste del Pd di staccare la spina. Alla prova dell’aula, dei democrat erano presenti due su quattro e su posizioni attendiste, Sim si è sfilata da richieste di sfiducia avallate da destra, Ncd litiga con i quattro differenti gruppetti in cui è scissa Fi, Sel (un consigliere) è morbida e i due di Centro democratico hanno preso strade differenti. Lunedì il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini dovrebbe essere a Napoli per la direzione regionale, potrebbe essere il momento delle decisioni fino ad ora rimandate.