Giornata importante oggi per il caso Cucchi: mentre nell’aula bunker di Rebibbia si svolge l’ultima udienza del processo bis (con l’arringa delle difese dei due carabinieri accusati di omicidio preterintenzionale) prima della sentenza prevista per giovedì 14, a Piazzale Clodio si apre invece il processo ter, quello per il depistaggio che vede imputati otto militari accusati a vario titolo di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia.

La famiglia di Stefano Cucchi ha presentato istanza di astensione nei confronti del giudice Federico Bona Galvagno perché ritenuto troppo vicino alle alte sfere dell’Arma. Il magistrato dovrà comunicare oggi se ha deciso di astenersi, di lasciare decidere il presidente del Tribunale o di aprire il processo, considerandosi adatto a giudicare gli ufficiali i sottoufficiali accusati.

Alla sbarra infatti compaiono: il generale Alessandro Casarsa, all’epoca dei fatti comandante del Gruppo Roma, i tenenti colonnello Francesco Cavallo e Luciano Soligo, allora rispettivamente capoufficio del comando del Gruppo Roma e comandante della compagnia Roma Montesacro, il luogotenente Massimiliano Colombo Labriola, ex comandante della stazione Tor Sapienza, il capitano Tiziano Testarmata, comandante della IV sezione del nucleo investigativo e i carabinieri Francesco Di Sano, all’epoca in servizio alla stazione di Tor Sapienza, e Luca De Cianni.