In Lombardia sta emergendo la realtà: il numero reale delle persone contagiate dal Covid-19 è molto più alto di quello comunicato fino ad ora dai report ufficiali. Lo si è visto con il bollettino regionali di ieri che ha registrato un numero di positivi al Covid di nuovo in aumento rispetto al giorno prima. È una conseguenza del numero più alto di tamponi fatto negli ultimi giorni. Solo nelle ultime 24 ore l’8% in più.

È DA LUNEDÌ CHE in Lombardia si fanno più tamponi e questo sta facendo emergere i casi fino ad oggi sconosciuti. Come raccontato nei giorni scorsi è cambiata la strategia, prima il tampone veniva fatto a chi era ricoverato in ospedale, ora c’è un lavoro sul territorio per estendere i tamponi, a partire dal personale sanitario. Non aver fatto i tamponi al personale sanitario entrato in contatto con positivi o con sintomi leggeri è stato uno degli errori della gestione lombarda della crisi.

Lo stesso ragionamento lo si può fare sui decessi: sono più alti di quelli comunicati ufficialmente perché tante persone sono morte fuori dagli ospedali senza che gli sia stato fatto il tampone e non rientro nelle statistiche ufficiali Covid. «Quattro volte tanto in alcuni comuni della bergamasca» spiegavano ieri su queste pagine i sindaci dei comuni più colpiti dal virus. Anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ora prova calcolare il numero reale dei morti.

«Dall’1 al 24 marzo i decessi dei residenti in città sono stati 446: 348 in più della media degli ultimi anni che era 98. I decessi ufficialmente dovuti a Covid nel periodo sono 136» ha scritto Gori.

Secondo questa stima i decessi sono quasi tre volte tanto quelli comunicati nei report. A Brescia sono stati superati i mille morti per Coronavirus. Solo tra città e provincia i decessi sono 1040. A Brescia città i morti sono 166 morti, 1072 i positivi ufficiali.

IERI NELLA CONSUETA conferenza stampa via Facebook l’assessore alla sanità Giulio Gallera si è fatto accompagnare da due tecnici della sanità lombarda, questo per spiegare non solo politicamente quanto ha fatto e quanto sta facendo la Regione. L’emersione dei casi sommersi rischia di travolgere politicamente la gestione Fontana-Gallera della crisi. Ieri il presidente lombardo ha difeso la linea, in particolare sui tamponi.

Sono state fatte «speculazioni vergognose» ha detto Fontana. Il presidente della giunta lombarda ha detto di aver seguito le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità del 27 febbraio. Se ora vogliono più tamponi, dice Fontana “devono metterci in grado di processarne di più” perché i laboratori sono insufficienti a dare l’esito del test in tempi utili.

A Milano intanto il Comune ferma le cremazioni per i non residenti a causa della «saturazioe» dovuta all’emergenza Coronavirus. La misura sarà in vigore dal 29 marzo. È un segnale che anche a Milano si sta registrando un numero di decessi anomalo rispetto alla normalità. La provincia di Milano ieri è stata quella che tra quelle lombarde è percentualmente cresciuta di più per numero di nuovi contagiati in un giorno.