Le cinque maggiori case produttrici di auto attaccate da Greenpeace che stila una lista delle peggiori per scelte inquinanti- in sequenza Volkswagen, Renault Nissan, Toyota, General Motors (e Fiat), Hyundai-Kia – in quanto responsabili dell’aumento di anidride carbonica, la C02 che è il principale gas serra: la denuncia, dettagliata, precede di pochi giorni la manifestazione di protesta che Greenpeace si prepara a inscenare all’inaugurazione del Salone dell’auto di Francoforte, il prossimo sabato.

Nel rapporto pubblicato ieri dal punto di vista della cosiddetta «impronta di carbonio» – cioè le emissioni del ciclo di vita delle auto vendute – si dice che le grandi case stanno «fallendo completamente nella transizione energetica» verso sistemi di alimentazione meno climalteranti.

Fca la peggiore per emissioni medie per veicolo. Il settore nel 2018 ha contribuito all’emissione di 4,8 giga tonnellate di C02 con 86 milioni di nuove auto. I tre produttori tedeschi – Volkswagen, Daimler e Bmw – hanno superato nel mondo le emissioni di gas serra dell’intera Germania.

Auto sempre più grandi e potenti, i Suv in particolare, sono i principali indiziati. E sono anche la fetta di mercato su cui puntano di più i principali produttori: le vendite di questi grandi, poco aerodinamici e potenti modelli, sono aumentate di oltre quattro volte negli ultimi 10 anni, passando dall’8% al 32% del mercato auto in Europa, ancora di più negli Stati Uniti.

Le auto ibride – elettriche ma anche a benzina – non sono la soluzione per Greenpeace. Hanno un senso ecologico solo se usate in città, a bassa velocità e per viaggi brevi. Contrariamente causano emissioni di C02 simili o superiori ai motori a scoppio.

Si cita uno studio dell’Aci tedesco per cui nel concreto le auto ibride – utilizzate per le lunghe distanze per il rinnovo in questo senso anche grazie a «ecoincentivi» delle flotte aziendali, producono due o tre volte il C02 delle auto a benzina. L’alternativa per Greenpeace: diffondere il car sharing con piccole auto elettriche al 100 % (EV) alimentate da fonti rinnovabili e trasporti pubblici, più attenzione al riciclo e alla produzione ecocompatibile delle batterie