Trentotto caschi e trentotto rose rosse. Sono stati posti sulla scalinata di Piazza Madonna di Loreto a Roma ieri mattina dai sindacati di categoria Feneal (Uil), Filca (Cisl) e Fillea (Cgil) in occasione della “Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro”, istituita nel 2003 dall’Ilo (l’Organizzazione internazionale del lavoro). Le tre sigle sindacali edili hanno ricordato i dati dell’Ilo e dell’ Osservatorio indipendente di Bologna: ogni anno in totale si registrano 2 milioni e 341mila decessi, di cui circa due milioni per malattie professionali.

Molto partecipata la manifestazione proprio di Bologna. Nel capoluogo emiliano si ricordavano i duemila morti per mesotelioma maligno, dal 1976 al 2014 per gli operai delle ex Officine grandi riparazione delle allora Ferrovie dello Stato, dove oggi si continuano a riparare treni, ma senza amianto. Prima i parenti delle vittime hanno circondato lo stabilimento delle ex Ogr di via Casarini (prima periferia della città), poi un presidio davanti alla sede dell’Inail, per ricordare «l’ingiustizia di trattamento dei benefici previdenziali». Infine un corteo fino a piazza Nettuno.

Nel 2014 in Italia sono morti 660 lavoratori, di cui 140 in edilizia, mentre dall’inizio dell’anno sono 185 i morti dei quali 38 nei cantieri. «Questi dati mostrano chiaramente come il settore delle costruzioni resta tra quelli più colpiti non solo dagli incidenti, 20 per cento del totale, ma anche dal fenomeno delle malattie professionali che negli ultimi anni sono aumentate del 50% – sostengono i tre segretari nazionali responsabili per la sicurezza a livello nazionale Francesco Sannino (FenealUil), Franco Turri (Filca Cisl), Ermira Behri (Fillea Cgil) – un dramma sociale su cui si deve intervenire con urgenza».

I sindacati hanno denunciato oggi la riduzione dei controlli che la crisi del settore ha favorito insieme alla crescita del lavoro nero e irregolare e quindi non sicuro. «I dati relativi a ispezioni e controlli da parte della Pubblica Amministrazione sono gravi ed allarmanti – continuano i segretari – in soli 5 anni le imprese sottoposte a ispezione sono calate di oltre il 27%.%. Inoltre non esiste un permesso per poter diventare imprenditori edili, ed è per questo che chiediamo l’istituzione della Patente a punti».

In occasione di questa giornata Feneal Filca Fillea hanno, infatti, inviato tre lettere indirizzate al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del consiglio Matteo Renzi ed al ministro del Lavoro Poletti «per avanzare delle proposte concrete indispensabili a garantire la sicurezza e la dignità dei lavoratori dell’edilizia».