Gli Stati generali del Movimento 5 stelle comincianotra i veleni. Appuntamento alle 9.30 davanti alle videocamere per i 305 delegati regionali, passa poco che arriva una bordata da Davide Casaleggio. «Ho deciso di declinare perché ritengo che se ci sono delle regole di ingaggio, queste debbano essere rispettate», attacca.

IL FATTO CHE il gestore di Rousseau invochi trasparenza genera ironia tra molti 5 Stelle ma la questione è centrale. Casaleggio chiede che i voti di preferenza espressi per nominare i delegati e i documenti di sintesi di ogni discussione regionale siano pubblici. Le sue rivendicazioni si mettono sulla scia di quelli che temono che senza misurare il consenso dei delegati e senza mettere in gioco le posizioni dei territori l’esito del congresso grillino sia già scritto. «Non è un congresso, non ci sono posizioni contrapposte, mozioni, confronti veri – osserva ad esempio il parlamentare europeo Ignazio Corrao, che agli Stati generali è uno dei delegati espressi dalla Sicilia e che è vicino alle posizioni di Alessandro Di Battista – È un working group organizzato da professionisti con la finalità di mettere dentro di tutto e lasciare quasi tutti contenti. Non di certo me».

LO STAFF CHE ORGANIZZA l’evento dapprima è spiazzato. In un primo momento pare addirittura che non si voglia rispondere a Casaleggio. Poi il capo politico Vito Crimi decide di farlo, ribadisce la legittimità del percorso inclusivo degli Stati generali e sulle regole chiama in causa i precedenti. «Ogni volta in cui abbiamo avuto un processo che non si concludeva con la votazione noi abbiamo congelato i dati – spiega Crimi – Tutti sapevano che i dati sarebbero stati pubblicati dopo il cambio della governance». Barbara Lezzi controreplica: «Le regole devono essere rispettate ma devono esserlo anche i principi e, per noi, la trasparenza lo è. Vito Crimi è il protagonista del primo streaming e ora non vuole pubblicare i dati? Il problema sarebbero i personalismi? Per me è il contrario. È importante sapere quanti dei nostri iscritti sono rappresentati da ogni singolo oratore altrimenti il suo discorso varrà solo per sé e si alimenterà il temuto personalismo».

A QUESTO PUNTO si palesa quello che da mesi cova tra i parlamentari del M5S: gran parte di essi manifesta distanza da Davide Casaleggio sottolineando via social la legittimità del percorso degli Stati generali. Spesso questi messaggi vengono condivisi dagli account ufficiali Facebook dei gruppi parlamentari, gli stessi che nelle settimane scorse hanno riscritto i propri statuti per espungere ogni riferimento a Rousseau. Interviene anche Roberto Fico «Gli Stati generali sono il momento, definito da regole condivise e accettate da tutti, per volare alto, per confrontarsi con consapevolezza e responsabilità, e non per fare prove muscolari», scrive in una nota.

Duro Luigi Gallo, portavoce di «Parole guerriere» al dibattito finale. «Casaleggio? Ci sono persone che dedicano la loro energia a dilaniare il M5S – commenta Gallo – Non accettano mediazioni imponendo una sola visione, ricattando con scissioni, abbandoni e addirittura proponendosi come fornitori di servizi per altri movimenti e in altri stati. L’individualismo estremo sta distruggendo la nostra comunità e invece noi dobbiamo rigenerarla. Gli Stati Generali, piaccia o no, servono a questo».

NEL FRATTEMPO i forum online proseguono, divisi in tre tavoli tematici dedicati all’agenda politica, all’organizzazione e a principi e regole. Tra i temi spiccano il reddito di cittadinanza e la sanità da potenziare. Prevale l’indicazione di una leadership collegiale. Nel pomeriggio si parla di strumenti telematici e di come gestire i fondi. In questo preciso frangente arriva il secondo affondo di Casaleggio.

Proprio mentre i delegati toccano il tema controverso dei quattrini, e non è un mistero che molti vogliano chiudere i rubinetti alla piattaforma per finanziare il radicamento sui territori e persino sedi fisiche, Rousseau usa i suoi canali social per diffondere alcune slide e sostenere che attualmente i costi organizzativi del M5S siano inferiori a quelli degli altri partiti. «Il M5S, oggi, può affermare di essere la formazione politica in Italia che meglio è riuscita a gestire le proprie finanze – recita il messaggio – Continueremo a lavorare per assicurare sempre e comunque quell’efficienza e quell’attenzione che tutti gli iscritti del M5S meritano».

QUESTA MATTINA si prosegue con i tavoli di lavoro e i documenti finali che sono destinati ad essere sottoposti al voto online con modalità da chiarire. Il saluto di Giuseppe Conte, nel pomeriggio, anticiperà l’atteso confronto pubblico tra i trenta super-delegati. L’ultima parola spetterà a Vito Crimi.