«La Casaleggio & associati non si occupa del Movimento 5 Stelle». Esordisce così in televisione Davide Casaleggio, lui che dopo la scomparsa del padre Gianroberto è diventato il punto di riferimento dei grillini e che appena qualche giorno fa spiegava al Corriere della Sera le strategie di breve e lungo periodo del Movimento. Subito dopo il giovane Casaleggio ha voluto ricordare il padre – «un sognatore» – con una frase: «Le persone possono credere alle parole, ma crederanno sempre agli esempi».

Per risultare credibile, nel suo debutto televisivo, ieri su La 7, Davide Casaleggio – «sono schivo, è una caratteristica di famiglia» – si era preparato a lungo a Roma con lo staff di comunicazione del Movimento. Impossibile però nascondere le difficoltà e dunque la naturale rigidezza di chi non è abituato al mezzo: «Sarà difficile rivedermi in tv». Malgrado la puntata di ieri sera di Ottoemezzo sia stata «uno spottone per il Movimento», come ha detto la stessa Lilli Gruber.

Nella ricostruzione di Casaleggio, la Casaleggio & Associati «ha creato Rousseau e lo ha donato al Movimento», si tratta com’è ormai noto della piattaforma che secondo la teoria di Gianroberto prima che di Davide «lascia la democrazia libera di fluire». Attraverso Rousseau infatti gli iscritti – almeno quelli certificati e ammessi dalla C&A – possono votare e stanno votando sul programma e sui candidati. All’inevitabile domanda di Gruber «come spiega che quando a Genova viene scelta una candidata sindaca poi intervenga Grillo per rovesciare il voto degli iscritti?», Casaleggio preparato risponde che «Grillo ha attuato una sua prerogativa per tutelare il M5S da potenziali attacchi».

Pronto anche a svicolare dalle domande – «non dirò stasera per chi ho votato», «se vuole portarmi sul tecnico a proposito del reddito di cittadinanza dovrebbe partecipare chi è più esperto di me» – il quarantenne Casaleggio non evita gli slogan tipici dei grillini: «Il reddito di cittadinanza si può cominciare a finanziare tagliando vitalizi e pensioni d’oro», «neoliberismo e socialdemocrazia sono categorie del passato, ora c’è la partecipazione diretta». Ha accettato l’invito per lanciare (ancor di più) l’appuntamento di domani a Ivrea nel quale sarà ricordato il padre Gianroberto. Però assicura di non volerne ereditare il ruolo: «Il capo è Grillo, il mio obiettivo non è sostituire mio padre. Il mio obiettivo è aiutare il Movimento».