Prima l’attacco ai partigiani della Banda Tom da parte di un circolo vicino a Casa Pound, che ne ha paragonato il crudele eccidio a «una brillante operazione di polizia», poi il «raduno interregionale» di Forza Nuova in occasione del Giorno del Ricordo per celebrare le vittime delle foibe. Tutto questo succede a Casale Monferrato, 35 mila abitanti in provincia di Alessandria, nota soprattutto per la strage silenziosa dell’Eternit (ormai oltre i 2.500 morti). Una città, però, anche dalla fiera memoria di Resistenza, che, in questi giorni, ha deciso di reagire alle molteplici provocazioni neofasciste condensatesi nelle ultime settimane.

La sezione locale dell’Anpi ha convocato una «manifestazione pacifica, democratica e antifascista» per oggi pomeriggio alle ore 15 in piazza Martiri della Libertà, vicino ai giardini antistanti via Roma per dire «No ai fascisti in città». Hanno aderito, tra gli altri, i sindacati Cgil-Cisl-Uil, il Pd, Casale Bene Comune, Legambiente, Libera, le Sardine alessandrine, il Comitato Unitario Antifascista, l’E-Forum e me.dea che gestisce il centro antiviolenza di Casale. Perché, dicono, «non possiamo dichiararci neutrali ed equidistanti».

«Chiamiamo a raccolta tutte le donne e gli uomini, tutte le forze politiche, civiche, sindacali e sociali del territorio che – sottolinea la sezione Anpi di Casale Monferrato, guidata dal presidente Gabriele Farello – si riconoscono nei valori sanciti nella Costituzione Repubblicana, a opporsi democraticamente all’accreditamento di ogni formazione inequivocabilmente fascista. La lealtà alla Costituzione della Repubblica Italiana, la Costituzione del nostro Stato, porta con sé il rifiuto della violenza, del razzismo, dell’antisemitismo, del negazionismo della Shoah, della dichiarata discendenza ideale dal nazifascismo».

Il sindaco di Casale, Federico Riboldi, di Fratelli d’Italia, a cui è stato chiesto dall’Anpi e dal Pd di prendere posizione contro la presenza in città di forze che «si chiamano fuori dalle regole democratiche e dai valori dell’antifascismo e della Costituzione», non è voluto entrare nel merito della questione. «Non spetta a me impedire manifestazioni di questo tipo il cui permesso è stato dato dagli organi competenti. Se lo facessi, incorrerei in denunce».

Alla manifestazione antifascista parteciperanno la presidente nazionale dell’Anpi Carla Nespolo, Marco Revelli, politologo, firma de il manifesto, nonché figlio dello scrittore e partigiano Nuto, Daniele Borioli presidente Associazione Memoria della Benedicta e Sergio Favretto, storico. L’Anpi dà poi appuntamento a lunedì mattina, in viale Giolitti davanti alla targa per le Vittime delle foibe, «per la commemorazione ufficiale in ricordo dei tragici eventi del confine orientale che toccarono anche chi aveva la sola colpa di essere italiano, pagando il clima d’odio scatenato dalla follia dell’invasione nazifascista».

A fine gennaio, il Circolo Sandro Guaschino – Casale Tricolore, vicino a Casapound, aveva attaccato, sulle pagine del giornale locale Il Monferrato, le celebrazioni della Banda Tom, la brigata partigiana che il 15 gennaio 1945 venne trucidata dai nazifascisti. Accusando la politica di «propaganda» e derubricando l’accaduto a un’operazione di polizia portata a compimento, citando a proprio favore una sentenza del 1956 della Corte d’Assise di Chieti.

La Banda Tom è stata una delle più coraggiose brigate della zona, capitanata da Antonio Olearo, detto Tom, medaglia d’oro. I suoi membri furono fucilati dopo essere stati fatti sfilare nella neve con il fil di ferro ai polsi. Erano tredici come racconta l’intenso brano degli Yo Yo Mundi a loro dedicato. Enumerati uno dopo l’altro, Tom era panettiere. «Sette faceva il pane, otto aveva tanta fame, nove sognava un mondo di pace e comunista, dieci parlava inglese».