È scontro tra il presidente del partito democratico Matteo Orfini e l’ex ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi – attuale capogruppo alla Camera dell’Nuovo centro destra – sull’articolo 5 del «Piano casa». Orfini ha presentato un emendamento alla legge di stabilità per escludere l’applicazione di una norma liberticida che nega la residenza e gli allacciamenti ai servizi pubblici per i senza dimora che occupano per necessità immobili disabitati o in disuso. «Sta generando gravi conseguenze di carattere sociale, come l’impossibilità di usufruire del diritto alla salute e allo studio, oltre che del rilascio di permessi di soggiorno e documenti di identità, tutti legati alla residenza – sostiene Orfini – Questa disposizione non è sostenibile, poiché produce effetti lesivi di diritti costituzionali, come la tutela della salute e l’accesso all’istruzione, coinvolgendo in questi effetti, peraltro, la vita e la serenità di bambini ai quali viene di fatto assegnata una colpa per essere nati e per vivere in una casa occupata».

Orfini non è nuovo a queste convinzioni. In un’intervista dell’11 agosto scorso a Il manifesto definì la norma «eticamente intollerabile, non c’entra nulla con i principi di civiltà». Il 16 ottobre scorso, una delegazione del «KidzBloc» organizzato dai movimenti per il diritto alla casa lo ha incontrato al Nazareno. E Orfini ribadì il suo impegno. Il suo emendamento è stato tuttavia reputato inammissibile alla Camera (ma non al Senato). «Auspico che il Governo voglia farlo suo – ha rilanciato Orfini – per risolvere una situazione che colpisce in questo momento soprattutto i bambini e le persone malate. Bisogna affrontare in modo complessivo la questione dell’emergenza abitativa, correggendo quanto nella legge 80 è risultato inefficace».

Su twitter c’è stato un duro botta risposta tra il commissario straordinario del Pd romano e Lupi, poi sono arrivati due comunicati dal Nuovo centro destra sulle barricate. Lupi ha definito «specioso» l’emendamento di Orfini : «La conseguenza dell’affermazione di un sacrosanto principio di legalità (la legalità non è più un principio del Pd?) renderebbe impossibile di usufruire del diritto allo studio legato alla residenza? Non è vero – ha aggiunto – in Italia chiunque, anche il minore clandestino, ha diritto alla frequenza scolastica e non può essere espulso dal Paese». «Se ci sono problemi specifici legati al medico di base, come nel caso dei senza fissa dimora, affrontiamoli senza alterare il principio: non si danno patenti di legalità a chi vive nell’illegalità». «Orfini – sostiene Valentina Castaldini, portavoce Ncd – contraddice il suo stesso governo che ha votato la Legge Lupi: è chiaro il retaggio di quella vecchia sinistra che non ha nulla a che vedere con Renzi e le riforme».

***Piano Lupi: Il governo Renzi va alla guerra contro i poveri (Roberto Ciccarelli, Valerio Renzi)

«Riconoscere la residenza e l’allacciamento ai pubblici servizi per chi occupa abusivamente un immobile è irricevibile. Noi dobbiamo tutelare la proprietà provata che è garantita dalla nostra Costituzione». A sostegno di Orfini è arrivato Marco Miccoli, esponente del Pd romano e deputato: «Non si tratta di difendere l’illegalità ma di concedere elementi minimi di qualità alla vita delle persone – ha detto – Mi auguro che il governo riveda la sua posizione e che il Pd non ceda alle polemiche strumentali».

La battaglia contro l’articolo 5 ha segnato l’ultima fase della lotta per la casa in Italia. L’Asia-Usb ha fatto ricorso al Tar della Toscana e al Tribunale civile di Livorno.

«Orfini ha mantenuto la parola – afferma Irene dei movimenti romani per il diritto all’abitare – si è reso conto troppo tardi di quello che sta accadendo. L’articolo 5 non ha risolto nessun problema, anzi sta spingendo la gente a entrare nell’illegalità invece di trovare modalità per uscire dalla precarietà abitativa. Purtroppo c’è il rischio che il suo appello non venga accolto perché l’orientamento del governo è sostenere la coalizione con Ncd che lo tiene in vita. La risposta dell’Ncd e del ministro degli interni Alfano all’emergenza abitativa è di ordine pubblico. Negli ultimi giorni cercano terroristi nelle occupazioni, ma in realtà fanno schedature di massa. Questo atteggiamento fa il paio con l’approccio ideologico di Lupi nei confronti delle occupazioni. È in linea con la guerra ai poveri in corso».

***L’inchiesta: Viaggio a Roma, la città delle case senza gente e di gente senza case (Roberto Ciccarelli)

***La scheda: Lo Tsunami tour nella Capitale degli sfratti e della povertà