IL 28 giugno è scaduta la miniproproroga sfratti per le fasce protette e gli ufficiali giudiziari hanno già ricominciato a presentarsi alle porte dei cittadini che non riescono più a pagare l’affitto». L’allarme viene dai Cinquestelle, che qualche giorno fa hanno affrontato il tema nel question time della Commissione Ambiente, ponendo una serie di interrogativi al ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio.

Il principale partito di opposizione definisce «davvero preoccupanti» gli ultimi dati diffusi dal ministero dell’Interno sugli sfratti, come «drammatiche» sono «le notizie di suicidi provocati dalla condizione di emergenza alloggiativa diffusa». Il 90% delle richieste di sfratto nel 2014 ha riguardato le morosità incolpevoli: sono cioè cittadini che non riescono più a pagare l’affitto.

Roma è una delle città più colpita dall’emergenza casa: se condo i dati del ministero dell’Interno riferiti al 2014, ogni giorno ci sono 13 sfratti eseguiti con l’ausilio delle forze dell’ordine, 47 con l’intervento dell’ufficiale giudiziario e 38 nuove sentenze di sfratto. La quasi totalità di questi provvedimenti, in linea con il dato nazionale sono per morosità, il 90% delle richieste.

La media generale italiana non è purtroppo meno drammatica: le famiglie che hanno ricevuto sentenza di sfratto o che l’hanno già vista eseguire nel 2014, spiega il M5S, sono una su 334. «Tra l’altro sono cifre incomplete per difetto, come ammette lo stesso dicastero – spiega Federica Daga, deputata Cinquestelle – L’impoverimento crescente che ha colpito la popolazione negli anni della crisi dovrebbe essere affrontato con politiche abitative pubbliche e con una netta inversione di rotta nell’utilizzo delle risorse, ma non vediamo segnali confortanti in proposito».

I Cinquestelle spiegano di aver già chiesto, in gennaio, quando al ministero c’era ancora Maurizio Lupi, di prorogare il blocco degli sfratti, ma senza fortuna: «Sapevamo già allora che con la scadenza del 28 giugno, per la lentezza degli enti locali e dell’erogazione delle risorse, non si sarebbe riusciti a risolvere la situazione di tante famiglie, che infatti adesso invece di una nuova casa, o della permanenza nella vecchia, si vedono davanti solo l’ufficiale giudiziario – prosegue Daga – Al nostro question time il ministro Delrio ha sostanzialmente confermato che questi ritardi ci sono, e ha ribadito che il governo non ha intenzione di fare nuove proroghe, spiegando che il problema si sta affrontando in un tavolo aperto con i sindacati inquilini e proprietari. Ma secondo noi quel tavolo non basta».

A ritardare la soluzione di tanti casi è la sostanziale mancata applicazione di due decreti già pubblicati da qualche mese in Gazzetta Ufficiale: uno avvia il recupero degli alloggi (art. 4 del dl 47/2014) e l’altro dispone l’erogazione dei fondi per il canone concordato e per la morosità incolpevole (art. 2 dello stesso decreto). Ancora oggi, come tra l’altro ha ammesso lo stesso Delrio rispondendo al question time, molti Comuni e Regioni non hanno effettuato le ricognizioni necessarie.

Ecco quindi le domande indirizzate all’esecutivo, su cui l’M5S chiede risposte «chiare»: «Cosa intende fare ora il governo per le famiglie sfrattate? Laddove i fondi siano pronti per l’erogazione come nel caso del Lazio, il governo si impegnerà presso le prefetture per permettere la sospensione degli sfratti in attesa della concessione del contributo e consentire il passaggio da casa a casa? Qual è lo stato dell’arte dell’erogazione dei fondi per il canone concordato e per la morosità incolpevole e lo stato di attuazione del dl 47-2014 relativo al recupero degli immobili?».

Nell’attesa, la richiesta più urgente è quella di «una moratoria agli sfratti, almeno fino a dicembre. Nel frattempo poiandrebbero accelerati e monitorati i passaggi burocratici tra ministero ed enti locali (Regioni e Comuni) in modo da garantire il passaggio di casa in casa».