Lo stadio, sempre più un lusso, così come un concerto o una rappresentazione teatrale. Nella stagione della ripartenza che obbliga a doversi adattare al segnale in ritardo e alla rotella che gira a vuoto di Dazn c’è anche il caro biglietti che rovina l’umore dei tifosi italiani. Il rincaro, in media, è del 30-35%, diverse tifoserie si sono lamentate da agosto, l’ultimo allarme è arrivato dalla tifoseria interista, da diversi Inter Club, per la sfida di domani sera contro la Juventus. Un posto in poltroncina rossa a San Siro per 350 euro, sino ai 50 euro per un terzo anello, ovvero l’area più economica dello stadio milanese. Sempre a Milano, nelle scorse settimane c’è stata la protesta dei tifosi del Milan (con immediata retromarcia della società rossonera sul costo dei tagliandi), per un biglietto, secondo anello, fissato a 120 euro con l’Atletico Madrid. Certo, non tocca solo Milano l’inflazione sui biglietti, i prezzi sono in rialzo a Torino (Torino e Juve), Bergamo, Cagliari, Genova, Torino, ultimamente anche a Bologna. Solo Milan (che ha provato a rifarsi con gli interessi in Champions League), Roma e Napoli hanno mantenuto inalterato il costo dei tagliandi nei vari settori dei rispettivi impianti. Insomma, la partita, da soli o con i figli, costa sempre di più, attualmente non è alla portata delle famiglie.

LE SOCIETA’ gonfiando i costi provano così a recuperare una piccola fetta delle perdite economiche generate dalla pandemia, con mesi di incassi a quota zero al botteghino per gli stadi a porte chiuse. Solo dal via alla nuova edizione di Serie A è tornato il pubblico, prima al 50% della capienza, da poco al 75%, in attesa dell’assenso all’intera disponibilità degli impianti. E in attesa che i club riescano a rivedere la gestione al ribasso, rivedendo le spese, magari riducendo gli stipendi agli atleti senza produrre ulteriori debiti, nel frattempo però paga solo il pubblico, almeno quella fetta che sceglie di presentarsi con regolarità sulle tribune. Insomma, non si avverte ancora l’attenzione del Governo per il costo dei biglietti annunciata una decina di giorni fa dal sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali. Perché del caro biglietti si discute ormai da tempo, il costo da sostenere per una partita sugli spalti cresce ma nel frattempo non è migliorata la condizione di molti degli impianti della massima serie. Solo alcuni di proprietà delle società (Juventus, Atalanta, Sassuolo, Cagliari, Udinese), molti in condizioni ancora indecorose, con un gap evidente rispetto alle strutture inglesi o tedesche. Sempre dalla tifoseria interista è stato segnalato anche il raddoppiamento delle tariffe del parcheggio (85 euro, anziché 40) per i bus che portano i tifosi a San Siro.