Un noir – dalle venature pulp e dalla opulenta ricerca iconografica – mescolato al fantasy e allo stream-punk. È Carnival Row, la serie tv in otto episodi (ma ne è già stata commissionata una seconda) prodotta da Amazon che Prime Video ha lanciato nella sua versione in italiano nei giorni scorsi sulla piattaforma. Tratto da una sceneggiatura originale scritta da Travis Beacham e sviluppata con l’altro co-sceneggiatore René Echevarria, è una storia (in origine pensata come film che New Life voleva far dirigere a Guillermo Del Toro, idea poi tramontata) che si viluppa all’interno di un’immaginaria Londra vittoriana. Un mondo fatto di creature magiche, mostri con più di un richiamo al contemporaneo razzista e sovranista, terribilmente attuale. La trama si muove – ma non solo – intorno ai due protagonisti: la fata Vignette Stonemoss (Cara Delevingne) e l’ombroso quanto fascinoso Rycroft Philostrate (Orlando Bloom, anche produttore della serie).

VIGNETTE – in un prologo drammatico e sanguinario – viene costretta ad abbandonare la sua patria, caduta nelle mani dell’esercito del Patto, un’entità politica contrapposta alla Repubblica di Burgue, la città-stato di cui è originario Philostrate e in cui lavora come ispettore di polizia. Arrivata a Burque – belle le immagini di una città immersa nel grigio e sospesa sul grande porto – Vignette si scontrerà con la realtà del paese, l’ostilità e il razzismo dei suoi cittadini che non sono solo le fate, ma anche i fauni, i centauri e ogni sorta di creatura fantastica incontrano nella convivenza con gli esseri umani, tra i quali spesso serpeggia un sentimento di intolleranza verso di loro. A complicare la vicenda, la scoperta che il suo innamorato – che credeva morto da sette anni – è invece vivo e vegeto, ma soprattutto la presenza di un misterioso serial killer che miete efferati omicidi…