In 17 giorni di avanzata jihadista in Iraq sono morte almeno 1.075 persone, tre quarti dei quali civili. È il drammatico bilancio annunciato ieri dall’ufficio Onu per i diritti umani, che tiene a specificare che tale numero «è probabilmente sottostimato». Una carneficina che si aggiunge alle 4mila vittime dei settarismi interni da gennaio a inizio giugno. Tra le zone più colpite ci sono ovviamente le province occupate dai miliziani dell’Isil, Ninawa, Diyala e Salah-a-Din, teatro di esecuzioni sommarie di civili e poliziotti. Ad accompagnare l’avanzata islamista sono i massacri: ieri gli abitanti di quattro villaggi sciiti-turkmeni nella provincia di Kirkuk...
Internazionale
Carneficina irachena: mille morti in un mese
Iraq. Kerry chiede ai curdi di sostenere Baghdad, ma Barzani minaccia un referendum per l'indipendenza