Altro che fake news! Con la giornata di ieri sprofonda nel ridicolo, ma anche un po’ nella vergogna, il tentativo più velenoso mai allestito contro le Ong impegnate nel soccorso in mare e, più in generale, contro le politiche dell’immigrazione. Dopo oltre un mese di indecenti bugie e di fantasiose bufale, di calunnie grossolane e di insinuazioni maligne, di sospetti maleodoranti e di illazioni grevi, gli imprenditori politici della menzogna si ritrovano con un pugno di mosche in mano. Non è emerso un solo indizio e nemmeno la più labile delle prove, il più fragile riscontro e la più approssimativa conferma dell’intero castello di accuse montato ad arte dai volenterosi agenti della xenofobia. Nulla, assolutamente nulla.

Dall’ammiraglio Enrico Credendino, comandante della missione EUNAV FOR MED e dell’ operazione SOPHIA, al generale Stefano Screpanti del comando generale della Guardia di finanza, dal procuratore di Siracusa Paolo Giordano all’ammiraglio Donato Marzano, comandante della squadra navale della Marina militare, fino al presidente del Copasir Giacomo Stucchi, esponente della Lega, tutti coloro che rivestono ruoli di responsabilità istituzionale, ma proprio tutti, hanno smentito incondizionatamente la spazzatura raccolta nelle scorse settimane attraverso strategie di manipolazione e tecniche di diffamazione.

Con l’audizione di ieri del procuratore Carmelo «forse» Zuccaro, si è conclusa questa fantasmagorica rappresentazione: ed è emerso limpidamente che non c’è la più modesta conferma delle asserite relazioni tra Ong e trafficanti di esseri umani; e non è stato documentato alcuno dei sospetti adombrati in merito a finanziamenti illegali a favore delle stesse Ong. Ripeto: non risulta la più gracile prova, a detta dello stesso dottore Carmelo «forse» Zuccaro, il quale ieri ha ribadito di non avere elementi per aprire un fascicolo. Dunque, si sarebbe ancora nel «pre-livello delle indagini penali». Ma a suo avviso nell’organico delle Ong ci sarebbero «profili di dubbia rilevanza, non collimanti con quelli dei filantropi» (?!?!?!). Un magnifico nonsense dadaista e uno strepitoso esemplare di letteratura dell’assurdo.

Di conseguenza, a questo punto, aspettiamo le scuse del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, autore dell’immagine dei «taxi del Mediterraneo» – pari solo a sconcezze politico-letterarie come la definizione di «hotel di lusso» per le carceri italiane – e quelle di Matteo Pinocchio Salvini che ha attribuito alle Ong anche il traffico di armi e droga; e le scuse, infine, dei tanti giornalisti che per mostrare di essere anticonformisti (contro «il sistema» e contro «il buonismo») chiamano negri i negri e froci i froci. E amano sporcare tutto ciò che non conoscono e non capiscono.

Per queste ragioni domani, nella sala Caduti di Nassirya del Senato, promuoviamo un incontro dal titolo «La grande bugia delle navi-taxi», con il direttore della Caritas monsignor Soddu, i rappresentanti di Medici senza frontiere, Proactiva-Open Arms, Save the Children e con Emma Bonino.