Roma, resti del Tempio di Venere e Roma, II secolo, foto Electa Stefano Castellani

Un passaporto sacrificale per i cittadini di Roma antica

Pierre Subleyras (bottega), ritratto  di Giuseppe Baretti, 1745, Torino, Palazzo Madama

Baretti, un sulfureo lettore appassionato, refrattario al proprio tempo

Girolamo Magnani, bozzetti dei costumi  di Radamès, Amneris, Aida per la prima dell’Aida alla Scala  di Milano, 1872, Milano, Archivio Storico Ricordi

Dai bassorilievi ai costumi, l’egittologia di Verdi

Azuma MU, mantra salmodiato

Piero Gilardi, "Papaya e pitaja", 2018, scultura policroma in schiuma di poliuretano, foto Marco Anelli

Carotaggi naturalistici con artificio chimico

Simon Bussy, "Tête de panthère noire", circa 1920, coll. priv.

Lo Zoo e la Gentry, il piccolo francese che volle farsi inglese

Non capita tutti i giorni di poter dare notizia del ritrovamento di un’importante fonte per la Storia dell’arte. Figuriamoci poi se in questa fonte è compresa una «nuova» biografia di Michelangelo Merisi. Sì, proprio lui: Caravaggio! Un manoscritto che dovette avere una certa circolazione, come attesta il fatto che vi ebbe sicuramente accesso anche Giovan Pietro Bellori, poiché le annotazioni di sua mano sulle Vite scritte da Giovanni Baglione, e pubblicate nel 1642, sono confrontabili con precisione proprio con passi di Celio. Il ritrovamento del manoscritto delle Vite di Gaspare Celio era stato annunciato dal suo scopritore, Riccardo Gandolfi, almeno...

Ottavio Leoni, "Ritratto di Caravaggio", Firenze, Biblioteca Marucelliana

Caravaggio nero, una notizia milanese