Operazione Altamira. Con un gesto simbolico, il ministro degli Interni, Miguel Rodriguez Torres e la sua omologa per la Comunicazione, Delcy Rodriguez, hanno «restituito» ai cittadini il municipio di Chacao, nella parte est della capitale venezuelana. Al loro fianco, il giovane sindaco di opposizione, Ramon Muchacho, da giorni scavalcato a destra dai gruppi oltranzisti che agiscono in piazza Altamira. Un «operativo di pace» bipartisan, appoggiato da tutte le inchieste secondo le quali la maggioranza degli elettori della Mesa de la unidad democratica (Mud) non ne può più dei disagi e della paura nei propri quartieri bene. Come sempre, una parte della borghesia che si affida al fascismo, poi se ne spaventa. Dal 12 febbraio, la popolazione non può circolare per via delle barricate, delle intimidazioni e dei taglieggiamenti, ed è asfissiata dal fumo della spazzatura bruciata dai «guarimberos». I morti sono già 29, molti uccisi dai cecchini. Ieri è stato ammazzato così un capitano della Forza armata nazionale bolivariana (Fnb), che aveva presentato un saggio contro il fascismo alla Fiera del libro.

Alcune frange eversive, sconfitte nelle urne e nelle piazze, hanno alzato il livello di violenza e mirano a strutturare militarmente la strategia della tensione. Le «guarimbas», inventate dall’estrema destra, sono tecniche di guerriglia urbana che provocano le forze dell’ordine sperando in una reazione violenta: per alimentare la grancassa mediatica sul «socialismo totalitario» e chiedere un intervento esterno in difesa dei «diritti umani». Negli Usa, si prevede il voto di una proposta bipartisan per sanzioni economiche. Rappresentanti delle destre europee denunceranno il presidente Nicolas Maduro alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja. Come indicano anche documenti segreti del Pentagono, hackerati da Anonymus, i falchi di Washington hanno un bisogno vitale di cautelare il proprio fabbisogno petrolifero in presenza dello scenario di Ucraina e Crimea. Da qui un ulteriore finanziamento di 12 milioni di dollari chiesti giovedì scorso dal Congresso Usa per finanziare l’eversione in Venezuela tramite «donazioni» a Ong e strutture di facciata.

Gli oltranzisti prendono di mira le Fnb sperando di solleticare rigurgiti golpisti nei militari, che sussistono ma in proporzione minima. Bassa è la percentuale di consenso che registra la deputata Maria Corina Machado, parte del trio oppositore che chiede l’espulsione di Maduro dal governo senza attendere il referendum revocatorio, possibile a metà mandato. Domenica, Machado ha indetto una marcia per denunciare «la presenza dei cubani nella Fnb». Con una sfilata, le Forze armate – guidate dalla ministra della Difesa Melendez – hanno manifestato il proprio sostegno al governo e all’unione civico-militare. E Maduro ha proposto a Obama una conferenza di pace tra Usa, Unasur e Venezuela (rappresentata da Diosdado Cabello).

Un’altra parte della destra cerca di sfruttare le Conferenze di dialogo con gli imprenditori: per imporre piani di aggiustamento strutturale anziché inevitabili correzioni economiche che il governo sta discutendo nelle piazze prima di ratificarle in Parlamento. Ieri, il leader della Mud, Henrique Capriles, ha annunciato che incontrerà Maduro. Ma i suoi «fratelli-coltelli» lo stanno impallinando sui media. Quello in corso è soprattutto uno scontro di poteri all’interno dell’opposizione. «Se non sono capaci di governare la Mud, figuriamoci il paese», ha detto Maduro.