La ricerca del capro espiatorio è diventata lo sport più diffuso nei palazzi del potere della regione Lombardia dove la politica si auto-assolve sempre e a pagare sono perlopiù i tecnici. Il campione assoluto di auto-assoluzioni è il presidente lombardo Attilio Fontana – inamovibile perché significherebbe andare a elezioni anticipate – che anche questa volta ha scaricato il disastro della campagna di vaccinazione degli over 80 sul cda di Aria Spa, l’azienda regionale che si occupa degli acquisti e che gestisce il sistema informatico di prenotazione del vaccino.

Fontana non è andato oltre la richiesta di dimissioni del cda, mantenendo però la figura operativa più importante, il direttore generale Lorenzo Gubian, al suo posto. È il modo, per Fontana, di non cedere troppo alle richieste della sua vice Letizia Moratti, che avrebbe voluto un cambio più drastico.

STORIA NELLA STORIA, c’è anche una lotta di potere in atto da mesi in regione Lombardia tra Moratti e Fontana. Letizia Moratti lavora con il suo staff, si fida solo delle persone nominate da lei e punta a essere la prossima candidata del centro destra alle regionali del 2023. Forza Italia vorrebbe riprendersi la regione che è stata il suo giocattolino per vent’anni con la guida di Roberto Formigoni. Gestire il potere significa gestire i soldi e nella sanità lombarda ne girano come in nessun’altra regione.

I DISSERVIZI nella campagna di vaccinazione degli over 80 sono anche figli di questo scontro di potere, il che rende ancora più evidente che è la guida politica a non funzionare in Lombardia. Le opposizioni avevano chiesto un consiglio regionale straordinario per discutere del flop vaccini, la regione ha respinto la richiesta con motivazioni procedurali. La politica viene sempre dopo.

«Fontana non ha nemmeno avuto il coraggio di firmare la revoca dei vertici di Aria Spa ma si è affidato alla moral suasion. Aspetta le dimissioni del Cda, mantenendo però il direttore generale della società. Siamo alle comiche» commenta il consigliere Pd Pietro Bussolati. Per il dg Lorenzo Gubian infatti la responsabilità dei disastri lombardi è dei sistema informatici locali, non di Aria Spa.

Lo ha detto nei giorni scorsi smentendo quanto sostenuto da Letizia Moratti. Per il presidente della commissione regionale Covid-19 «l’azzeramento in corsa dei vertici della società regionale non è altro che la prova provata dell’incapacità amministrativa della Regione. Non è certo la garanzia di un’inversione di rotta. Infatti non siamo di fronte solo a errori tecnici o disservizi informatici, come si vuol far credere, ma a una gestione approssimativa e superficiale che dura da oltre un anno».

PD E SINDACI dell’Anci fanno anche una proposta: far concludere la vaccinazione degli over 80 ai comuni e alle Ats locali. Bisogna «trasferire immediatamente tutta la gestione delle prenotazioni degli appuntamenti vaccinali per gli over 80 e le categorie che sino ad oggi hanno aderito tramite il sistema messo a punto da Aria Spa alle Aziende sanitarie che, in sinergia con i Comuni per la parte di gestione dell’anagrafe su cui sono competenti, hanno già dimostrato di saper procedere speditamente anche in emergenza» scrivono i dem lombardi.

Sposa la proposta il presidente dell’Anci Lombardia Mauro Guerra: «Da settimane Anci e i sindaci chiedono di avere gli elenchi degli over 80 già registrati e dei non registrati per contribuire a rendere più efficiente la campagna vaccinale. Elenchi che ci vengono assurdamente negati per presunti e inesistenti problemi di privacy. Da settimane chiediamo di dare un ruolo vero e concreto al tavolo operativo con le nostre rappresentanze a livello regionale».

ANCHE PER IL MOVIMENTO 5 Stelle «pensare di rifarsi un’immagine ora sostituendo gente nominata da loro stessi è assurdo. La Regione Lombardia è in mano agli umori politici di Salvini, il presidente continua ad essere l’ombra di stesso, non decide più con la sua giunta ma con quello che Salvini decide di fare. Forse ad andare a casa deve essere proprio Fontana» dice il capogruppo Massimo De Rosa.

QUANTI DECESSI si potevano evitare vaccinando per tempo le persone più anziane e fragili? Se i social network servono come termometro per misurare gli umori della popolazione, va detto che qualcuno inizia a farsela questa domanda. Un modo per vedere cosa succede quando si vaccinano i soggetti più esposti sono le Rsa, le residenze socio assistenziali. Lo scrive la seconda edizione del report di sorveglianza sulle strutture realizzato dall’Iss, secondo cui i decessi sono calati in concomitanza con l’inizio della campagna di vaccinazione all’interno delle strutture.