Lasciati soli a gestire il caos sui treni nelle due settimane centrali dell’estate, quando la linea adriatica è intasata da turisti che vanno e vengono dalle località balneari. La Filt Cgil delle Marche denuncia un weekend da panico sulle rotaie e chiede un incontro urgente alla Regione per trovare una soluzione per il personale viaggiante e per chi ogni giorno si sposta sui regionali per andare al lavoro o per raggiungere la spiaggia.

«Le misure di prevenzione e sicurezza per il Covid sembrano di molto attenuarsi per i lavoratori dei trasporti e anche per i cittadini trasportati – si legge in una nota diffusa dal sindacato -. Da questo mese, anche la Regione Marche ha tolto con ordinanza il distanziamento nel trasporto pubblico regionale: treni e bus». Il problema, tra l’altro, non sembrerebbe riguardare i passeggeri di tutti i treni, ma soltanto quelli che utilizzano i regionali, ovvero chi paga di meno il biglietto. «Il viaggiatore che si sposta occasionalmente da Ancona a Bologna sul Freccia Argento sarà distanziato mentre per il pendolare che giornalmente si reca per lavoro da Ascoli ad Ancona il distanziamento non serve – attacca la Filt Cgil -, ci si sta impegnando per garantire in sicurezza la riapertura delle scuole dimenticando che, buona parte degli studenti, per andarci viaggia accalcata su mezzi pubblici».

Il caso è nato dopo che Trenitalia aveva venduto il biglietto per tutti i propri posti disponibili e poi il ministro della Sanità Roberto Speranza, con un’ordinanza, ha sostanzialmente dimezzato la capacità dei convogli. Così in carrozza si sono ritrovati insieme viaggiatori che pretendevano il distanziamento e viaggiatori che invece volevano occupare il posto che avevano regolarmente acquistato. A peggiorare ulteriormente la situazione, la decisione di Italo di sopprimere le proprie corse, diminuendo il traffico ferroviario e lasciando letteralmente centinaia di viaggiatori nelle stazioni ad aspettare.

La Filt Cgil delle Marche ha deciso dunque di avanzare alcune proposte alla Regione: «Anzitutto, una regia di indirizzo unica. Poi, l’utilizzo del noleggio, ancora drammaticamente fermo, in affiancamento al trasporto pubblico. Quindi, maggiori controlli nelle stazioni e sui mezzi, la diversificazione degli orari di apertura dei servizi pubblici e commerciali nelle città e una sinergia tra le varie modalità di trasporto». Il sindacato chiede inoltre il rispetto del protocollo sottoscritto con il governo, «un documento che in troppi stanno ignorando».

Da Palazzo Raffaello, ad Ancona, per ora non sono arrivate risposte, e la situazione non appare destinata a migliorare. Il consiglio regionale si è riunito per l’ultima volta una settimana fa e non tornerà a farlo prima di ottobre, quando si insedierà il nuovo governo regionale. Tutte le aspettative sono concentrate su un eventuale intervento del governo. Dovrà arrivare in fretta, anche perché il traffico ferroviario sulla costa aumenterà di volume e intensità man mano che ci si avvicina a Ferragosto.