Undicimila candidati all’ingresso alle Scuole di specializzazione in Medicina per l’Area Medica e i Servizi clinici dovranno ripetere il test a numero chiuso perché il «pacchetto» di quiz è stato distribuito per errore al posto di un altro. Il disastro è stato riconosciuto dal Cineca, il Consorzio interuniversitario incaricato di somministrare i test che si è offerto di ripagare le spese dei candidati e risarcire eventuali danni. Il presidente del Cineca, Emilio Ferrari, rimetterà il suo mandato. «È un atto dovuto da parte mia portare a termine questa operazione, dopo di che rimetterò il mio mandato». Il danno era stato reso noto dagli eserti del ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca (Miur) che oggi parla di una «grave anomalia».

«È avvenuta una cosa gravissima, spero ci sia una soluzione al più presto – ha detto ieri il ministro della Salute Beatrice Lorenzin – Per quanto mi riguarda – prosegue Lorenzin – abbiamo attivato un tavolo sull’articolo 22 del Patto per la salute, che affronta molti aspetti della professioni, mediche e sanitarie, e l’accesso alle specializzazioni a cui partecipa il Miur. Quindi, credo che questo sia il luogo di confronto tra le parti per risolvere i problemi concreti e rendere normali i test d’accesso». L’«anomalia» era spuntata nelle prove scritte tenute il 29 e 31 ottobre per le scuole dell’Area Medica e quelle dell’Area dei Servizi Clinici. Il Miur chiesto un approfondimento al Cineca che ha ammesso «un errore nella fase di codifica delle domande durante la fase di importazione» nel data-base usato per la generazione dei quiz. Un errore che ha provocato uno scambio tra i quesiti delle prove del 29 ottobre con quelli del 31 ottobre e in particolare delle 30 domande comuni a ciascuna delle due Aree, Medica e dei Servizi Clinici. Le risposte alle trenta domande sono state annullate. Gli 8.319 candidati di entrambe le aree, i 2.125 che hanno affrontato esclusivamente l’Area Medica e i 798 che hanno svolto la prova solo per i Servizi Clinici dovranno rifare i test il 7 novembre. Un pasticcio che ha travolto 11.242 persone.

Le reazioni sono durissime. «Le dimissioni del presidente del Cineca non sono la soluzione: non pensi il Ministro Giannini – afferma Gianluca Scuccimarra Coordinatore dell’Unione degli Universitari – di aver risolto la situazione con un bel messaggio di scuse e un paio di dimissioni. Il Ministero deve trovare una risposta immediata che risolva la situazione a breve termine: è impensabile costringere giovani che aspettano da un anno e mezzo di poter proseguire il proprio percorso di formazione a nuove attese che metterebbero in crisi anche il sistema sanitario nazionale». Rocco Palese di Forza Italia chiede le dimissioni del ministro Giannini. Per il Movimento 5 Stelle «devono pagare i colpevoli, non le vittime». Il Codacons sta preparando anche l’azione risarcitoria collettiva in favore dei candidati danneggiati.