«L’ipocrisia del Pd non conosce vergogna. Stanno bocciando tutti gli emendamenti in merito alla legalizzazione della cannabis che avevano sottoscritto con il lavoro dell’intergruppo parlamentare. Un vero e proprio voltafaccia, una totale presa in giro». L’attacco dei deputati del M5S al Pd descrive bene quanto accaduto ieri in Aula alla Camera dove si è discusso il testo di legge che attiene ormai solo all’uso terapeutico della cannabis dopo che il Pd ha rinunciato alla parte riguardante la legalizzazione.

Ieri sono stati esaminati e respinti tutti i 70 emendamenti, compresi (con voto segreto) quelli proposti dal M5S che avrebbero permesso ai pazienti autorizzati la coltivazione in proprio delle piantine di marijuana a scopo terapeutico. Oggi è previsto il vito finale su un testo che permette, come spiega Daniele Farina di Sinistra Italiana-Possibile, che si è dimesso da relatore della legge, «ciò che è già possibile con le attuali norme».

Una legge, sottolinea il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, promotore dell’intergruppo Cannabis Legale e di una pdl sottoscritta da 221 deputati, che «non serve praticamente a niente, se non a eludere il tema della legalizzazione e a istituire un monopolio di fatto per la produzione di cannabis a fini medici in capo allo Stabilimento farmaceutico-militare di Firenze, che non riuscirà a coprire il fabbisogno dei pazienti italiani, alla mercé delle forniture a singhiozzo di prodotti di importazione».