Grazie a Canapisa 2019, la Pisa democratica e antifascista ha potuto toccare con mano cosa voglia dire avere un governo della città in mano alla destra, e un ministero dell’interno guidato da Matteo Salvini. La street parade antiproibizionista era una festa giovanile colorata e rilassante, è diventata la festa delle forze dell’ordine in assetto antisommossa.
Nonostante la difficoltà di arrivare in una piazza Stazione blindatissima, dove a tavolino era stato deciso di confinare la manifestazione ridotta a un presidio, almeno due, tremila persone sono passate nel corso di un pomeriggio piovoso, fra musica, canti e interventi, a dare la loro solidarietà. Mentre poco distante il sindaco Michele Conti, che ha fatto diventare la sua “contromanifestazione” un comizio elettorale, con tanto di palco per gli interventi, ricordava “l’impegno della giunta comunale di liberare la città da un corteo che l’ha violentata per 18 anni, diffondendo solo degrado”.
Come da facili previsioni, le decisioni del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza hanno provocato la paralisi di mezza città, con la giunta di destra a trazione leghista pronta a chiudere il cerchio con un’ordinanza di chiusura al traffico di un buon pezzo di centro storico. Per dare poi in pasto all’opinione pubblica la fake news di un disagio provocato, al solito, da quelli di Canapisa.
Di fronte a qualche centinaio di elettori della destra, e arrivato in città anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, di Forza Italia, pronto a ribadire il “no a qualunque liberalizzazione di droghe leggere” da parte del suo partito. Per l’ineffabile Tajani, “a Pisa non è stato impedito di manifestare a nessuno, anzi è stata fatta una scelta di ordine pubblico legittima”.
Al presidio antiproibizionista c’era, fra i tanti e le tante, anche la giornalista e blogger Selvaggia Lucarelli: “Sono qui a titolo personale – ha ricordato – perché ritengo sacrosanto e inviolabile il diritto a protestare e a manifestare. E se il sindaco non vuole è perché in realtà non è in grado di assicurare il decoro della città che amministra. Il corteo doveva essere autorizzato e lui aveva il dovere di assicurare a tutti i pisani decoro e sicurezza. Perché se non è in grado di garantire la sicurezza di un corteo, figuriamoci se è in grado di farlo per un’intera città”.