Con un annuncio a sorpresa Donald Trump ha rivelato al mondo che l’accordo nordamericano per il libero scambio, Nafta, fa parte del passato e che è nata una nuova intesa bilaterale tra Stati uniti e Messico. In pieno stile The Donald che preferisce i rapporti a due.

L’annuncio ha galvanizzato Wall Street e il Nasdaq, arrivato per la prima volta oltre gli 8.000 punti, mentre si sono alzati i titoli delle case automobilistiche come Fca e General Motors, aumentati del 4%. Questi i risultati nonostante non sia ancora chiaro se questa nuova intesa bilaterale salverà davvero il mercato libero nordamericano. E sebbene siano emersi soltanto i requisiti che riguardano la produzione locale e l’export di automobili.

Trump ha minacciato di lasciare il Canada fuori dall’accordo nonostante con il paese abbia più scambi commerciali che con il Messico e parla, invece di un accordo a tre, di due patti bilaterali, che sono più nelle corde del presidente statunitense e aderiscono a un ideale populista, molto più del multilateralismo.

Si vedono già degli intoppi: questo accordo preliminare con il Messico è stato raggiunto con il presidente uscente Enrique Pena Nieto; bisognerà vedere se il nuovo leader socialista Andres Manuel Lopez Obrador, vorrà andare avanti con un accordo bilaterale che non contempli il Canada.

Scetticismo sul bilateralismo è arrivato anche da Matthew Shay, amministratore delegato della National Retail Federation, la più grande associazione di commercio al dettaglio del mondo: «Venire a patti con il Messico è un segnale incoraggiante, ma la minaccia di abbandonare l’accordo esistente non lo è – ha affermato Shay – L’amministrazione deve portare il Canada, un partner commerciale essenziale, al tavolo delle trattative e consegnare un accordo trilaterale».