La segretaria generale della Cgil Susanna Camusso boccia senza appello l’ape, l’anticipo pensionistico a cui sta lavorando il governo Renzi. È «un mutuo sulla pensione» ha detto ieri in un forum all’Huffington Post. «Stanno giocando sulla disperazione di chi non ce la fa più, non mi sembra un gran modo di governare. Il prestito non ci piace perché è un elemento diseguale – ha aggiunto Camusso – non affronta il cuore del problema perché non si sta sull’impalcatura a 67 anni, non mi sembra un titolo difficile. Non vorrei che l’unica patrimoniale fosse fatta sugli operai».

Le critiche all’idea di far indebitare i lavoratori con le banche per ottenere un prestito dalle banche per una durata ventennale erano già emerse da Corso Italia lo scorso 16 giugno. Le affermazione di ieri di Camusso confermano l’orientamento, poche ore prima di un nuovo incontro tra i sindacati e il governo sulle pensioni. «La nostra idea nell’affrontare la flessibilità in uscita per andare in pensione era quella di cambiare la legge Fornero. A oggi la proposta del governo non mi pare vada in questo senso» ha segnalato ancora Camusso. Sin dal primo round di concertazione con i sindacati l’esecutivo ha infatti escluso ogni intervento sistematico sulla riforma Fornero.

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Dopo l’incontro di ieri con il ministro del lavoro Giuliano Poletti e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, Ivan Pedretti (segretario dello Spi-Cgil) ha parlato di una «possibile melina» da parte del governo, probabilmente impensierito dalla reazione veemente contro la sua proposta sul «mutuo sulla pensione». «Sarà comunque sempre il merito» delle sue proposte a stabilire il giudizio del sindacato. «Se non dovesse piacerci la soluzione del governo prenoteremmo il Circo Massimo» ha precisato Gigi Bonfanti, alla guida dei pensionati della Cisl.

Sul tavolo ci sarebbe la disponibilità del governo a discutere di rivalutazione delle pensioni e della separazione tra assistenza e previdenza. I sindacati vorrebbero affrontare anche il nodo della no tax area. Rimandato a luglio e ai prossimi mesi il discorso sulle risorse. Sarebbe escluso al momento ogni riferimento ad un’altra rivendicazione dei sindacati: l’estensione del bonus Irpef degli 80 euro anche ai pensionati, una proposta sulla quale lo stesso Renzi sta traccheggiando non poco. «Soddisfazione è un termine eccessivo – ha detto il leader della Uil Carmelo Barbagallo – Il governo ha all’ordine del giorno la rivalutazione delle pensioni. Vedremo man mano come arrivarci».

«Sarà indispensabile opra un approfondimento in sede tecnica che consebnta di definire l’entità delle risorse necessarie a realizzare gli interventi potenzialmente più onerosi – ha detto il ministro del lavoro Poletti – Questi interventi dovranno essere valutati in sede di legge di bilancio per verificarne la compatibilità con l’equilibrio della finanza pubblica». Sulla questione fiscale il governo ha chiesto una pausa perché «la questione coinvolge tutti i cittadini e non solo i pensionati» ha detto il sottosegretario Nannicini. Appuntamento a luglio.