«Garantirò in Senato il mio appoggio al governo, mi auguro che questo parlamento elegga il Capo dello stato» ha spiegato ieri Sandro Ruotolo, confermando la scelta di aderire al gruppo Misto dopo aver vinto le suppletive a Napoli. «È stato un voto antifascista e antirazzista – ha continuato – che ha detto a Salvini ’stai lontano da Napoli’. Ora la stessa operazione va fatta in Campania». Soprattutto, ha spiegato, «è stata la vittoria di una coalizione larga, civica, di centrosinistra. Dialoghiamo anche con i 5S, per le regionali di primavera facciamo insieme un programma e il nome del candidato governatore verrà di conseguenza».

Eppure «il laboratorio» aperto con la scelta di Ruotolo rischia già di chiudere. Ieri Centro democratico ha diffuso una nota: «La dirigenza del Pd persevera in un atteggiamento arrogante, senza fare una corretta interpretazione del voto, che ha visto partecipi tutte le forze del centrosinistra». I dem rivendicano il ruolo di architrave dello schieramento e chiedono con urgenza ai soli 5S «un tavolo programmatico e politico entro la prossima settimana per discutere del futuro della regione». Il segretario del Pd napoletano, Marco Sarracino, sottolinea: «Al momento non c’è stata nessuna interlocuzione ufficiale tra noi e il Movimento. I 5Stelle dovrebbero prendere atto del risultato di domenica: hanno perso circa il 30% dei voti rispetto al 2018, ma insieme possiamo conquistare la regione e i comuni al voto in primavera». I dem pressano non senza rimarcare che la leadership va a loro.

Con il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, poi, è calato il gelo: «Dema nella coalizione delle regionali? Cominciamo a discutere con il M5S e Italia viva. Poi si vedrà», la posizione di Sarracino. Il sindaco aveva rivendicato la candidatura di Ruotolo e la scorsa settimana ha dichiarato rispetto alle regionali: «Se il mio è un nome che può unire io ci sono». Da allora i dem hanno accentuato la distanza da de Magistris, sottolineando l’intenzione di rimanere all’opposizione in consiglio comunale. «Se Pd e 5S perderanno le regionali forse a giugno ci sarà un altro governo – la replica del sindaco -. Serve l’intelligenza politica per capirlo, il Pd superando De Luca e i 5 Stelle non imponendo candidature. Da soli non vinciamo ma senza di noi non si vince. Se il fronte andrà al voto diviso vincerà il centrodestra».

Il M5S ha proposto la candidatura del ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Ma lo stesso Costa ha precisato che i temi vengono prima dei nomi. Una porta aperta per trovare un accordo con i dem. Il Pd ha suggerito tre punti nelle corde dei 5S: lotta alle disuguaglianze, green new deal e piano per il Sud. Rispetto al governatore uscente De Luca, Sarracino ieri ha specificato: «Il presidente è impegnato a chiudere i lavori di questa consiliatura». Con un candidato di sintesi si potrebbe trovare un’intesa ma per i pentastellati bisogna sgombrare il campo: «I dirigenti campani del Pd, nelle stesse ore in cui abbiamo avanzato la proposta di un uomo di indubbio valore come Costa hanno rilanciato la figura dell’uscente», il commento del facilitatore Luigi Iovino.