Primarie il 14 dicembre per trovare lo sfidante del governatore Stefano Caldoro alle regionali della prossima primavera in Campania. Anzi no. La direzione del Pd ieri a Napoli ha faticato a trovare l’intesa anche sulla data, presente al tavolo dei relatori il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini. Dei due sfidanti autoinvestitisi del ruolo, senza alcun supporto dal partito, Vincenzo De Luca e Andrea Cozzolino, alla riunione convocata dal Pd all’hotel Oriente s’è visto solo il sindaco di Salerno. La discussione infinita sulle date nasconde la lotta sulle candidature: chi è già in campo da settimane spinge per accelerare; segreterie e pezzi di partito prendono tempo in attesa che la dirigenza nazionale trovi una rosa di nomi che «convinca» i due al ritiro in favore di un candidato unitario.

Non solo però la candidatura alle regionali. Il comune di Napoli vive in un clima di attesa della sentenza del Tar campano, chiamato dal sindaco sospeso Luigi de Magistris ad esprimersi sulla legge Severino, in base alla quale ha dovuto lasciare il ruolo di primo cittadino a Palazzo San Giacomo per un massimo di 18 mesi (dopo la condanna in primo grado per abuso d’ufficio). «Ho incontrato alcuni dirigenti del Pd di Napoli e ci siamo parlati – ha spiegato ieri Guerini. Dobbiamo essere molto chiari. Sta al sindaco prendersi le proprie responsabilità e fare valutazioni derivanti dal fatto che è sospeso». Molto chiari.

Ieri hanno consegnato le proprie dimissioni quattro consiglieri comunali, due di Fratelli d’Italia e due di Ricostruzione democratica. Se l’iniziativa fosse presa da Forza Italia? «Assolutamente non votiamo con Fi – ha detto Guerini -, con Ncd forse, ma al momento preferisco concentrarmi sulla nostra riunione». La direzione, appunto. La segretaria regionale Assunta Tartaglione ha proposto la data (il 14 dicembre) e una bozza di regolamento delle primarie, ai partiti interessati a una colazione con il Pd ha chiesto di staccare la spina a de Magistris (per ora nessuno sembra volerla ascoltare, in primis i suoi). Al campano Francesco Nicodemo, renziano della prima ora e membro dello staff comunicazione di Palazzo Chigi, il compito di rovesciare il discorso sul capo di De Luca e Cozzolino: «Sono contrario a candidature che riportano l’orologio indietro di 20 anni. Le primarie devono servire ad aprire campo ai cittadini e allora a che serve stabilire una data? È come stabilire il fischio d’inizio di una partita che non sappiamo chi deve giocare né arbitrare». Non è chiaro neppure se saranno primarie di coalizione o di partito.

Alla fine della serata l’impressione è che ogni incontro del Pd serva a togliere spazio al sindaco di Salerno e a Cozzolino, ex pupillo di Bassolino. Le carte sono in mano a Guerini che lavora su tre fronti: un candidato della società civile che possa prendere consenso in un campo largo; un politico del territorio che posso aggregare le tante anime del partito oppure cedere la casella ad Ncd, con cui è ancora in piedi il dialogo sulle regionali, soprattutto dopo una settimana di veleni tra il Nuovo centro destra e Caldoro.