Ieri abbiamo consegnato le firme raccolte alla Corte di Cassazione per confermare la volontà popolare di sottoporre a referendum le modifiche della Costituzione e di potere – di conseguenza – votare No. Questa nostra iniziativa è una facoltà, non un obbligo, in quanto l’articolo 138 della Costituzione prevede che per ottenere l’indizione del referendum basta che uno dei tre soggetti previsti lo richieda: almeno 5 regioni, almeno il 20% dei deputati o dei senatori, almeno 500.000 elettori. Purtroppo non siamo arrivati alle 500.000 firme, ma i parlamentari contrari all’approvazione della riforma hanno effettivamente chiesto il referendum che quindi ci sarà.
Il Comitato per il No nel referendum costituzionale ha organizzato la raccolta delle firme con l’obiettivo di fare entrare anche un protagonista popolare nella scena referendaria, per informare, discutere e coinvolgere. Del resto il governo ha capito benissimo il significato di questa operazione e per questo ha cercato di copiare la nostra iniziativa ispirando una sua raccolta di firme. Il Comitato per il No ha ritenuto utile consegnare ieri le firme raccolte per la necessaria trasparenza. E’ giusto che l’opinione pubblica sappia che centinaia di migliaia di cittadini hanno firmato per chiedere il referendum.
Mentre per i referendum su due punti della legge elettorale (Italicum) la consegna delle firme alla Cassazione aveva fondamento solo se si fosse raggiunto il numero necessario per attivare la consultazione, nel caso delle modifiche della Costituzione ha il significato di una sottolineatura politica del valore della partecipazione dei cittadini e della volontà di centinaia di migliaia di loro di votare No. In questo modo potremo misurare anche i risultati dell’iniziativa di raccolta firme ispirata dal governo, organizzata attraverso il Pd. Iniziativa nella quale è stata fin troppo evidente la sproporzione di mezzi e di forza mediatica a favore del governo. Non a caso – anche grazie alla ferma presa di posizione della presidente Boldrini – in questi giorni l’Agcom ha richiamato gli organi di informazione ad una rappresentazione di tutte le posizioni in campo, comprese ovviamente quelle contrarie.
Siamo partiti essenzialmente con buone idee, competenze, tanta passione civica e politica e via via abbiamo costruito una comunità e una rete di comitati che oggi coprono tutto il territorio nazionale. Noi questi mezzi mediatici e finanziari non li avevamo e non li abbiamo. Per questo abbiamo lanciato una nuova sottoscrizione straordinaria con l’obiettivo di finanziare la prossima campagna elettorale. Trovate tutte le informazioni su www.iovotono.it
Il risultato raggiunto di 316mila firme è tale da potere essere sottolineato con orgoglio come base di partenza per consolidare e allargare la critica alla legge Renzi-Boschi, con l’obiettivo della vittoria del NO nel prossimo referendum.
Prossime iniziative: Gussola (Cr): lunedì 18, ore 21, nell’ambito della “Sinistra in festa 2016” dibattito con Chiara Tomasetti, Lapo Pasquetti, Aldo Vincenzi, Emanuele Ghinaglia, Franco Bordo. Livorno: oggi, 17,30, dibattito con Stefano Quaranta, Gino Niccolai, Gisella Seghettini e Roberto D’Ambra; a seguire apericena di sottoscrizione – circolo Arci (via Grotta delle Fate 114). Albano Laziale (Rm): domenica 17, ore 20,30, nell’ambito della Festa di Liberazione incontro con Maurizio Fabbri, Anna Falcone, Fabrizio De Sanctis, Stefano Fassina, Marina Boscaino, Maurizio Acerbo – piazza Museo Civico. Sassari: oggi, ore 17,30, incontro con Vincenzo Vita, Sala dei vigili urbani (via Carlo Felice). Trecastagni (Ct): martedì 19, ore 20, dibattito con Maurizio Caserta e Nello Papandrea – Largo dei Bianchi.