Se il candidato del Ppe, l’ex premier del Lussemburgo Jean-Claud Juncker, sarà nominato presidente della Commissione europea, la Gran Bretagna potrebbe uscire dalla Ue. E’ quello che avrebbe minacciato il premier britannico David Cameron secondo quanto scrive il sito del settimanale tedesco Der Spiegel, che cita come fonti persone «vicine ai partecipanti» al vertice di Bruxelles che si è svolto martedì scorso.

Nel braccio di ferro sulle nomine, in particolare, Cameron avrebbe messo in guardia la cancelliera tedesca Angela Merkel, che l’altro ieri, intervenendo alla giornata mondiale dei cattolici tedeschi a Ratisbona, aveva invece annunciato l’appoggio a Juncker. Secondo le fonti citate dallo Spiegel, la nomina di Juncker (che è stato alla guida dell’Eurogruppo per otto anni), «destabilizzerebbe così tanto il governo» Cameron che questo «sarebbe costretto ad anticipare il referendum sull’Ue». E l’esito della consultazione popolare sarebbe di certo a favore dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. Il premier britannico, descritto come piuttosto arrabbiato, avrebbe definito il lussemburghese «un uomo degli anni ’80», il simbolo della vecchia Europa che dunque «non può risolvere i problemi dei prossimi cinque anni». Londra preferirebbe al suo posto Michel Barnier, mentre è noto che la Germania, nonostante Merkel venerdì abbia battuto un colpo in favore della nomina di Juncker – aggiungendo comunque che servirà «un po’ di pazienza perché è meglio essere accurati che non concludere in fretta» la partita delle nomine – vede di buon occhio Christine Lagarde. Le obiezioni del premier britannico derivano da un euroscetticismo che l’affermazione dell’Ukip di Nigel Farage nel voto del 25 maggio sta ulteriormente alimentando.

Ieri è arrivato invece l’appello dell’ex leader dei Verdi Daniel Cohn-Bendit affinché gli ecologisti appoggino il candidato del Ppe alla guida della commissione. «Ho molte critiche da fare nei confronti di Juncker – ha detto Cohn-Bendit – ma questa volta consiglio ai Verdi di garantirgli una maggioranza, così forse potremo far evolvere la democrazia europea», facendo sentire il ruolo degli elettori.