Contro l’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro (Anpal Servizi) il sindacato maggiormente rappresentativo tra i suoi lavoratori – le Camere del lavoro precario e autonomo (Clap) – ha presentato un esposto per condotta antisindacale. L’azienda, celebre per il paradosso di dovere teoricamente trovare un lavoro ai beneficiari del cosiddetto «reddito di cittadinanza» grazie al lavoro di oltre 500 precari, non riconosce il principale organismo di rappresentanza dei lavoratori. In caso di condanna, questo sarà un problema politico per il governo, il ministro del lavoro Nunzia Catalfo e la maggioranza che ha espresso il contestato presidente Anpal Mimmo Parisi.

Ieri in una conferenza stampa alla Camera le Clap hanno presentato la loro iniziativa con Chiara Gribaudo (Pd), Stefano Fassina e Nicola Fratoianni (LeU) e il sostegno di Annamaria Parente (Italia Viva) . Dopo una serie di interrogazioni del Pd, gli esponenti di Leu sottoporranno domani alla ministra Catalfo un’interpellanza dove chiedono le ragioni per cui Parisi non ha proceduto alla stabilizzazione dei 540 precari disposta dalla legge. Gli esponenti della maggioranza hanno più volte sottolineato la grave anomalia di questa situazione all’Anpal e hanno chiesto la rimozione di Parisi. Le neoliberali politiche attive del lavoro saranno uno degli oggetti del «tavolo» del governo con le parti sociali previsto martedì 10 novembre.