Una volta, incontrando Umberto Bossi che ce l’aveva coi terroni, Luciano De Crescenzo gli disse: «quanto è grande la differenza tra sudisti e nordisti: quando i tuoi antenati celtici ancora si dipingevano la faccia, i miei erano già froci.» Dobbiamo dedurne -come prevedibilmente fece il Senatùr- che De Crescenzo era ricchione? No. allo scrittore napoletano le femmine piacevano assai e finché gli resse la pompa correva appresso alle gonnelle come un vispo satirello. Ma davanti al celodurismo razzista di Bossi, prese la libertà sessuale a metro di civiltà d’un popolo, non meno di quanto Voltaire misurasse la civiltà di un paese in rapporto alla condizione delle sue carceri.

Oggi come oggi invece, per trovare qualcuno che l’accostamento carcere/omosessuali la reinterpreta a modo suo (nel senso che in carcere ci butterebbe volentieri gli omosessuali), non c’è bisogno di arrivare in Padania o in Ungheria. Basta attraversare il Tevere.

Ma in Vaticano, direte voi, mica la pensano tutti allo stesso modo: Bergoglio è buono, Ruini è cattivo… sarà anche vero, ma tra il francescano «chi sono io per giudicare» e il mare di soldi presi dalle nostre laiche tasche per ficcarli in quelle delle scuole cattoliche, c’è la stessa distanza che tra il dire e il fare.
In quanto poi alla famigerata nota vaticana, quella non ci gira tanto intorno dato che nella Bibbia è già tutto scritto a chiare lettere: Adamo è maschio, Eva è femmina. Punto. Dicotomia non negoziabile. E la famiglia che tra un morso a una mela e una pedata nel di dietro, quei due mettono su, sarebbe l’unica col bollino «vera famiglia». Bel modello davvero… Caino che accoppa il fratello Abele per futili motivi e poi costringe la sorellina Awan a un rapporto incestuoso, il non meno incestuoso terzo fratello Seth che alla prima erezione zompa addosso alla sorellina Azura poco più che bambina… quindi, visto che babbo Adamo e mamma Eva ebbero qualcosa come 140 figli, in quanto a omicidi, incesti, stupri e violenze domestiche, non ve ne dico e non ve ne conto! Tanto che Dio è talmente disgustato che scatena il diluvio universale. La fine è nota: i meno peggio sono ammessi sull’arca di Noè e una volta imbarcati insieme a tranquille famigliole di bestie ben più civili di loro, finalmente gli homini si danno una calmata. Dopo di che… come fanno i marinai? Concludendo, a pericolo scampato dall’arca scendono Sem, Cam e Zan dai quali tutti noi discendiamo.
Amen.