Frutto di quasi dieci anni di riflessioni, e quasi inconscia gestazione, è da poco uscito Maimamma, primo romanzo scritto a quattro mani da Dario Mangiaracina e Veronica Lucchesi alias La Rappresentante di Lista. Rovesciando il titolo dell’album, My Mamma, pubblicato dopo l’exploit sanremese dello scorso marzo, il libro edito da il Saggiatore è un distopico coming of age con protagonista Lavinia, trentenne precaria e in tumulto che si scopre incinta proprio quando il pianeta Terra ha ormai i giorni contati. Narrato in prima persona, Maimamma però – con uno stile caleidoscopico e fortemente impegnato che ricorda Gore Vidal e Tommaso Landolfi – è più di un semplice romanzo ma un vero e proprio manifesto politico. Dove le tematiche da sempre care al duo hanno la possibilità di espandersi dalle gabbie temporali della forma-canzone. Ambientalismo, identità di genere e il tema del lavoro confluiscono così in una scrittura apparentemente pop ma felicemente stratificata; capace – come la loro musica – di materializzare senza cliché le battaglie che La Rappresentante di Lista combatte ormai da anni. Con il loro «queer pop» che sfugge ai generi e trova linfa nella trasversalità «liquida» del magma musicale e oggi anche letterario.