Secondo gli scienziati Usa l’ondata di caldo torrido che ha investito la costa ovest degli Stati uniti e del Canada ha causato la morte di un miliardo di animali marini, tra cui cozze, stelle marine e vongole.

Gli effetti di questa moría sono devastanti: influiscono sulla qualità dell’acqua, poiché i crostacei contribuiscono a mantenere le cose pulite. Solitamente le cozze sono in grado di resistere alle alte temperature: crescono in letti, che forniscono un tampone termico e quando sono esposte alle maree trattengono l’acqua nel loro guscio per non seccarsi, ma il caldo record registrato recentemente è stato troppo brutale.

L’HARLEY LAB dell’Università della British Columbia sta esaminando il fenomeno di mortalità di massa osservato sulla costa cercando di determinare quanti animali sono morti, in che modo i sopravvissuti sono stati colpiti e quanto è probabile che questo accada di nuovo.

Ken Fong, capo del programma di ricerca ha parlato di «tempesta perfetta»: una marea molto bassa durante le ore più calda della giornata ha esposto gli animali marini al peggio del caldo estremo.

Ora il problema è riuscire ad arginare il conseguenziale incremento di agenti inquinanti nelle acque e anche il contraccolpo economico che sta colpendo le imprese.

Molti allevamenti di molluschi delle regioni costiere producono ostriche i cui tipici cicli di produzione durano dai due ai tre anni; la morte in massa delle ostriche è stata devastante per gli agricoltori, ha affermato Jim Russell, direttore esecutivo della British Columbia Shellfish Growers Association. «Se perdi l’80% delle tue ostriche di tutte le dimensioni, sei davvero fuori dal mercato per due o tre anni», ha detto al Washington Post.

Questa storica e mortale ondata di caldo che ha investito il nord-ovest del Pacifico, affermano gli scienziati di World Weather Attribution, organizzazione scientifica indipendente che si occupa di analizzare e comunicare la possibile influenza dei cambiamenti climatici sulle condizioni estreme, «sarebbe stata virtualmente impossibile senza l’influenza del cambiamento climatico causato dall’uomo».

E non sono congetture. Tramite i modelli generati dai computer che hanno analizzato, incrociandoli, i dati sulle temperature degli ultimi decenni, i ricercatori hanno determinato il ruolo dell’uomo nel riscaldamento della Terra e prevedono che un’altra ondata di caldo sia destinata a investire il sud-ovest Usa durante il fine settimana, sollevando preoccupazioni per gli incendi.

LA CRISI CLIMATICA ha anche stimolato altri eventi meteorologici estremi diventati sempre più frequenti, come le tempeste tropicali che portano migliaia di persone di aree vulnerabili, come le Isole Marshall nel Pacifico, a fuggire in luoghi con condizioni meno precarie.

Le tempeste si stanno spostando anche dove non si erano mai viste, come il nord est Usa dove milioni di persone sono sotto allarme per tempeste e inondazioni a causa del ciclone tropicale Elsa. A New York il ciclone ha costretto gli abitanti, per poter raggiungere dei luoghi riparati, a guadare i laghetti che si sono formati per strada e nelle metro.

I video e le foto pubblicate sui social media mostrano l’acqua scorrere giù per le scale della metropolitana e i passeggeri con l’acqua fino alla vita che attraversavano le inondazioni improvvise per raggiungere i loro treni.

La polizia di New York ha dichiarato di aver salvato più di una dozzina di persone che si trovavano bloccate dall’acqua che aveva invaso una parte della Major Deegan Expressway, una tangenziale che attraversa il Bronx.