Dopo la ‘ndrangheta, i pizzini. Il nuovo filone dell’inchiesta sulle scommesse illegali nel calcio italiano che tocca Lega Pro e Dilettanti anche nella nomenclatura riesce a raccogliere il peggio del nostro Paese. Il giorno successivo al polverone giudiziario-mediatico, sono emersi altri dettagli. E che dettagli. Nel corso delle perquisizioni per i 50 fermi disposti dalla Dda di Catanzaro, spuntano i pizzini con quote, nomi di squadre e modalità di giocate. E su un foglietto, assieme a una puntata c’è pure scritto: «Se ci beccano ci arrestano». I pizzini pare siano stati utilizzati da alcuni indagati anche per comunicare come giocare le scommesse per evitare di concentrare somme troppo alte elevate sulle singole partite. Così, meno sospetti per le quote che sarebbero andate in discesa.

E sotto la lente degli inquirenti ci sarebbero almeno altre cinque partite pilotate, che riguarderebbero almeno tre squadre, Benevento, Ascoli e la Salernitana, altra creatura di Claudio Lotito, promossa direttamente in serie B dopo essersi aggiudicata il girone C di Lega Pro. Non proprio il momento migliore per il presidente della Lazio e consigliere Figc, chiamato pure in causa anche per l’altra pesante tegola sul calcio italiano, la questione del possibile biscottone tra Mediaset, Sky, Lega Calcio con la benedizione di Infront per i diritti tv della Serie A 2015/2018. In un colloquio tra un ex dirigente, Vittorio Galigani e il direttore sportivo de L’Aquila, Ercole Di Nicola, per il concentrato di potere che porterebbe Lotito e Galliani a disporre a piacimento di Brescia, Bari, Lazio e appunto la Salernitana.

Mentre sarebbero una decina i nuovi protagonisti della vicenda, tra cui calciatori e dirigenti sportivi, che avrebbero avuto soffiate da terzi su partite già combinate. Gli investigatori sono andati alla ricerca, soprattutto, di tablet e smartphone. Dalle indagini è emerso che in certe fasi delle trattative per organizzare le combine, i fermati utilizzavano la messaggeria telefonica, in particolare Whatsapp. E se Lotito spiega all’Ansa che la Salernitana non c’entra niente con i pizzini e che lui andrà avanti come un treno, lo stesso si appresta a fare la Magistratura, che vivrà un’estate immersa tra le carte bollate su scommesse e pallone. Dalla Serie A alla Lega Nazionale dilettanti, nessuna categoria sarà risparmiata dai processi.

Oltre all’inchiesta di Catanzaro, su cui c’è piena collaborazione tra i magistrati calabresi e la procura della Figc, si attendono sviluppi da Cremona, il primo filone inaugurato quattro anni fa, dopo le confessioni spontanee di Ilievski, il capo degli zingari. Tutte le caselle, tra eventuali condanne per illecito ai calciatori e retrocessioni o penalizzazioni per i club, dovranno essere al loro posto entro fine luglio, prima della compilazione dei gironi dei campionati e dei calendari, sennò Lega Pro e Dilettanti rischiano lo slittamento. Insomma, una corsa, indispensabile per restituire un minimo di credito al sistema, contro il tempo. Serviranno i razzi, altro che il treno di Lotito.